Il Milan del duo Allegri-Tare nasce con un anno di ritardo

Il Nuovo Milan a raffronto con le scelte folli della scorsa stagione

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massimiliano allegri sorridente ( foto di salvatore fornelli )
MASSIMILIANO ALLEGRI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Cosa resterà della scorsa stagione?

Le istantanee con cui il popolo rossonero ricorderà negli anni a venire la stagione passata sono presto dette.

L’espressione inebetita del dirigente dell’Ac Milan Giorgio Furlani incalzato dai giornalisti dopo l’ultima partita di Serie A, mentre bofonchia giustificazioni retoriche per un annata inqualificabile.

La disfatta in finale di Coppa Italia contro un Bologna assolutamente alla portata del Milan che si lascia soffiare una trofeo già dato per acquisito (perché Dei del calcio non perdonano la prosopopea).

il Milan che sta nascendo a ridosso della nuova stagione 2025/2026 ha il compito di rimuovere in fretta queste due fotografie – e si sa – nello sport non è una questione di tasto destro, svuota cestino, bensì trattasi di un’autentica sostituzione con foto di famiglia sportiva sorridente, trofeo alla mano. Lungi da noi incappare nell’errore di valutare il nuovo Milan targato dal duo Allegri-Tare dopo le soddisfacenti amichevoli asiatiche (ricordate le ottime amichevoli di Fonseca lo scorso anno?!). Eppure il mercato che si sta delineando, tra palloni d’oro quali Luka Modrić e imberbi talenti di grido come Ardon Jashari Samuele Ricci, promette bene. In attesa di altri colpi imminenti in attacco (allo stato attuale la partita sembrerebbe essere una lotta a due tra Hojlund Vlahovic), si percepisce uno stile da vecchia scuola Milan. Tare non s perde in chiacchiere, testa bassa e lavoro. Le cessioni così come gli acquisti sono mirati, poche chiacchiere e clamore, molta sostanza.

Quel sorriso da Stregatto

Allegri sfoggia un sorriso da Stregatto perché evidentemente è soddisfatto delle mosse di mercato (segno di un lavoro di concertazione che a Milanello non si vedeva da un po’). Ha già toccato le corde di un gruppo che sembra nuovamente unito, in attesa dei nuovi innesti. Si è già visto un Leao meno sorridente e più combattente, e la percezione che si ha dall’esterno è di un gruppo determinato. Di sicuro Allegri porterà quella solidità che ha clamorosamente latitato con le panchine al fado dello scorso anno. E interrogarsi oggi se sarà un calcio spettacolare o meno quello che ci farà vedere lascia il tempo che trova.

Le premesse per fare bene ci sono tutte, ma ovviamente ci sono anche le avversarie: Napoli, Inter, Juve e Atalanta nell’ordine sono gli avversari da sopravanzare sulla carta, senza dimenticare le romane dopo i rinnovi importanti sulle rispettive panchine e il Bologna, una società da tenere ormai da tenere in alta considerazione come il Milan può testimoniare.

Domande senza risposta

Premesso che la pace tra tifosi e società nel mondo Milan è lungi dall’essere fatta, un pensiero assilla le menti dei più: perché le scelte di Allegri e Tare sono arrivate solo ora? Palesemente c’è un ritardo di un anno nella scelta fatta. Perché l’anno scorso si è deciso di sperimentare con allenatori stranieri, autentiche scommesse, invece di scegliere un team solido come quello attuale.

Qualunque sarà l’esito della stagione ormai alle porte, è ovvio che questo nuovo Milan farà meglio della scorsa stagione, e allora perché ritardare nelle scelte che oggi appaiono così naturali?

Domande a cui forse nemmeno Furlani saprebbe rispondere, come ci ha già dimostrato nel momento del tracollo.