Juventus, David: “Una grande emozione essere alla Juve. I compagni mi hanno aiutato molto”

Le prime parole di Jonathan David in maglia bianconera

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serie a enilive 2024 2025: roma vs juventus
ESULTANZA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, David: “Il mio lavoro è fare gol. Pronto a rispettare le richieste del club”

La Juventus accoglie con grandi aspettative Jonathan David, attaccante canadese dal talento cristallino, deciso a lasciare un segno indelebile nel calcio italiano. Dopo l’ufficialità arrivata lo scorso 4 luglio, David si presenta con la consapevolezza di affrontare una nuova sfida in un campionato tatticamente complesso e competitivo, promettendo di portare nella maglia bianconera tutta la sua determinazione e la sua voglia di gol. Il numero 30 sulle spalle non è solo un dettaglio, ma un simbolo di un nuovo inizio che il bomber ex Lille intende scrivere con la sua grinta e la sua freddezza in campo. Ecco le sue prime parole:

Le prime emozioni in maglia bianconera
“Certamente è una grande emozione essere alla Juve, la prima settimana è andata bene e i compagni mi hanno aiutato molto”.

Perché è stata scelta la Juventus
“Abbiamo avuto degli scambi col management, per me è stato importante parlare anche con alcuni compagni. C’era un grande interesse per me nel venire qui perché è un grande club”.

Le prime impressioni, i consigli e le indicazioni di Tudor
“La conversazione col mister è stata molto positiva, ovviamente sono nuovo e mi ha chiesto le mie aspettative e quali sono le sue come prima punta dato che sa che prendo iniziativa. Il mio lavoro è fare gol”.

Negli ultimi tre anni mai sotto i 25 gol, obiettivi?
“Penso che negli ultimi anni ho dato continuità, so che la Serie A è diverse ed è molto tattica e difensiva. Ci sono sfide per tutti, per me è una cosa possibile. Devo lavorare sodo, ma penso di riuscirci”.

Qualche ispirazione bianconera
“La Juventus ha avuto tantissimi giocatori che sono delle leggende, da Ronaldo a Dybala e Del Piero e Trezeguet. Non riesco neanche a nominarli tutti”.

Perché la Serie A anziché la Premier? Perché da canadese hai scelto il calcio
“Ho iniziato a giocare a calcio perché mio papà giocava ed era la prima cosa che facevo sempre. Tutti i campionati hanno le loro sfide, scegliendo la Juventus, che era la squadra che volevo, mi sono trovato qui”.

Idoli da bambino e attaccante che piace oggi
“Per me quando ero piccolo gli idoli erano Drogba ed Eto’o. Oggi ci sono tanti attaccanti forti”.

Il tuo segreto è la cultura del lavoro?
“Tutti avevamo grande ambizione, molti si fermavano a giocare anche dopo l’allenamento. Io sono molto religioso e per diventare professionista ci vuole fede”.

Numero di maglia?
“Ho scelto il numero 30, per me era importante perché è il compleanno di mio papà. È un bel messaggio da far passare”.

Ci sono le condizioni per tornare al vertice con la Juventus?
“Ogni anno, ogni stagione può essere quella buona. Il campionato è difficile, ma bisogna avere l’ambizione di arrivare fino in fondo”.

Il soprannome Ice Man
“Funzionava bene perché sono molto freddo e questa freddezza mi aiuterà nelle situazioni in cui il gioco ha pressione. Riuscire a rimanere freddi e focalizzati sarà utile”.

Seconda punta con Vlahovic o attaccante solitario
“Abbiamo lavorato nella tattica, sicuramente dipenderà dal mister ma stiamo lavorando come prima punta per ora”.

Titolare nella Juventus?
“Non c’è mai la garanzia, bisogna giocare e fare il proprio lavoro. Non mi aspetto di essere sempre titolare, ma farò del mio meglio”.

La voglia di vincere
“Sono molto competitivo, come tutti i bomber amo fare gol perché alla fine questo gioco è così”.

Quanto la Juventus può aiutare per crescere e ambire al Pallone d’Oro
“Non rischio col Pallone d’Oro, ma ho scelto il club per le ambizioni. Voglio lavorare per la squadra e diventare poi uno dei migliori bomber al mondo”.

Pronto ad affrontare l’avventura
“Sono venuto qui per questo, ovviamente so quelle che sono le richieste del club e io sono pronto a rispettarle”.