Lazio, Parolo mastica amaro: “Qualcuno non vuole la ripresa del campionato”

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Il centrocampista della Lazio Marco Parolo non ha preso bene le nuove disposizioni per la fase 2 del coronavirus e si è lasciato andare a dichiarazioni abbastanza forti

In casa Lazio c’è tanta delusione per la piega che sta prendendo la situazione. La possibilità che il campionato di Serie A non venga concluso inizia a diventare reale nonostante le continue rassicurazioni da parte della Figc Gabriele Gravina.

Il Premier Giuseppe Conte ha annunciato che gli allenamenti di squadra potranno riprendere (a meno di nuove impennate nella curva dei contagi) solo a partire dal prossimo 18 maggio. Un provvedimento che per forza di cose ha scatenato delle reazioni dei protagonisti della compagine capitolina.

Il direttore sportivo Igli Tare ha palesato le sue perplessità in merito alle ultime dichiarazioni del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Secondo il dirigente laziale correre nei parchi mette a rischio la salute dei calciatori anziché tutelarli e non crede che questi continui restringimenti siano utili a salvare il calcio italiano. Una decisione che non gli piace e che sembra volta a frenare la ripresa delle attività.

Lazio, Parolo non ci sta: “Categoria calciatori penalizzata. Qualcuno non vuole riprendere il campionato”

Sulla stessa lunghezza uno dei senatori della rosa biancoceleste, ovvero Marco Parolo, uno che non le manda mai a dire e che ci mette sempre la faccia. Intervenuto alla radio ufficiale del club, il mediano di mister Inzaghi ha espresso il suo rammarico per questa inattesa decisione: “Ad essere sincero non lo aspettavo. Non capisco questa distinzione con gli allenamenti individuali. È consentito allenarci nei parchi quando abbiamo dei centri sportivi adatti per poterlo fare. È davvero assurdo”.

L’ex giocatore del Parma poi si sofferma sulla disparità di trattamento e lancia una frecciata abbastanza eloquente: “Credo che la categoria sia stata penalizzata da questo decreto. Tutti gli atleti devono essere messi nelle stesse condizioni. Se ci sono la sicurezza e i mezzi per poterci allenare individualmente nelle nostre strutture penso che possiamo ripartire anche noi. Forse c’è qualcuno che non vuole tentare di riprendere il campionato”.

Dunque, per come si stanno mettendo le cose non è da escludere l’ipotesi che non si finisca la stagione regolarmente. Tra le varie proposte inizia a farsi largo anche quella di una sfida secca con la Juventus per l’assegnazione del titolo, che non dispiacerebbe al presidente Lotito. Ma la speranza è l’ultima a morire e l’auspicio della Lazio è quello giocare le ultime 12 partite a partire dalla metà di giugno in modo tale da poter rispettare il termine imposto dalla Uefa del 3 agosto.