Milan, vecchie glorie: il Bisonte Nordahl

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Nordahl
Foto wikicommons

Nordahl è il bomber numero uno della storia rossonera, un patrimonio importante delle varie epoche e un’icona dei primi 120 anni dell’epopea milanista

Era il 22 gennaio del 1949 quando a Milano più di duemila tifosi si recarono in stazione, sventolando bandiere rossonere, per dare il benvenuto al ventottenne Gunnar Nordahl. Il suo acquisto fu fortemente voluto dall’allora presidente Umberto Trabattoni per completare il trio svedese più forte di sempre che passerà alla storia con il nome Gre-No-Li.
Nordahl era un centravanti dotato di passo e fisico da lottatore; un incubo per le difese avversarie. Quando prendeva la corsa era inarrestabile, travolgeva chiunque provasse a ostacolarlo. Gli avversari pur di bloccarlo si aggrappavano alla sua maglia ma lui li trascinava con sé per metri e metri. Milano gli piaceva e lui piaceva ai milanisti che erano orgogliosi di avere in squadra il più forte attaccante mai esistito.

L’esordio in rossonero

Il suo esordio in rossonero avvenne il 27 gennaio 1949 in una gara di recupero all’Arena milanese tra Milan e Pro Patria. Vantaggio dei bustocchi, pareggio di Carapellese e poi un azione che segnerà l’inizio di una nuova epoca per il mondo rossonero; la resurrezione del vecchio diavolo. Gudmundsson con un lancio in profondità cerca Nordahl il quale aggancia la sfera e con un potente sinistro scaglia la palla in rete. A tutti era ormai fin troppo chiaro che sarebbe stato lui il prescelto, colui che a suoni di gol e prestazioni degne di nota avrebbe risollevato le sorti del club milanese.

I gol contro Inter e Juventus

Da buon milanista il Bisonte Nordahl, questo il nome affibbiatogli dai tifosi, mostrava il massimo del suo spirito combattivo nel derby cittadino entrando in rivalità con l’ungherese Nyers che vestiva la maglia dei rivali nerazzurri. In uno storico derby del 1949, conclusosi con un quattro pari, i due stranieri misero a segno una doppietta a testa ma a fine gara il giocatore più acclamato fu Gunnar.
Un’altra partita che merita menzione è quella contro la Juventus dove il Bisonte dopo aver messo a segno una tripletta costrinse il corretto Carlo Parola a un fallo da espulsione. La partita finì 7-1 e negli spogliatoi Nordahl abbracciò Parola e gli disse: “Mi dispiace tanto, ma non potevo non segnare.”

Un palmarès di tutto rispetto

Vestì la maglia rossonera fino al 1956, portando in dote due scudetti, una Coppa Latina e cinque titoli di capocannoniere del campionato italiano. Sono talmente tanti i suoi record che si potrebbe rischiare di tralasciarne qualcuno, ma uno dei tanti meritevole di menzione è il record di reti messe a segno nella stagione 1949-50: 35 gol in 37 presenze (media realizzativa a gara di 0.945).