Miretti: “La Juventus è motivo d’orgoglio. Mi ispiro a Marchisio”

Il centrocampista è convinto di battere l'Atalanta

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FABIO MIRETTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervistato al sito della Lega di serie A, Fabio Miretti, centrocampista della Juventus, è tornato a parlare dei bianconeri e non solo.

Miretti: “Contro l’Atalanta faremo la nostra partita”

Queste le parole riprese poi da Tuttojuve.com:

Sulla Juve: “Il DNA Juventus, come dice il motto, è ‘fino alla fine’. Ci sono mille frasi di tutti i giocatori più celebri che sono cresciuti qua, cresci vedendo queste frasi. Sin da ragazzino, ogni volta che scendi in campo ti senti addosso queste responsabilità”.

Giocare nella Juventus: “E’ un’emozione perché uno quando entra qua dentro non si aspetta di arrivare in fondo. In tutto il percorso che fai incontrerai sempre qualcuno che ti dirà che solo uno su tanti ce la fa. Quando sei tu quell’uno su tanti che ce la fa ti guardi indietro. E’ motivo d’orgoglio”.

Su Marchisio: “Il modello per tutti noi ragazzini che crescevamo era lui. Era stato uno di quelli che aveva fatto tutto il percorso alla Juve. Tutto il mondo Juve te lo prendeva come punto di riferimento. Per me, che facevo il centrocampista, è stato ancora di più un modello da seguire”.

Caratteristiche: “Ho buona tecnica e una buona visione di gioco. Mi piace molto quando in campo teniamo la palla e costruiamo azioni da gol. E’ il momento in cui mi diverto di più”.

Gol o assist? “Fare assist è sempre bello. Per me forse è più bello che fare gol. L’emozione che provi nel fare assist con un bel gol li mette allo stesso livello. Su un tabellino rimane il gol, ma chi guarda la partita si accorge dell’assist. Di conseguenza, anche tu ti senti gratificato come con il gol”.

Il primo gol con la Juve: “Sarebbe una grande soddisfazione segnare il primo gol con la maglia della Juve. Faccio il centrocampista, non devo fare trenta gol all’anno. Di conseguenza, fare sei o sette gol all’anno è anche bello. Mi piacerebbe fare dei gol, ci sto lavorando per migliorare anche perché ho avuto delle occasioni. Speriamo di arrivarci al più presto”.

Il rapporto con Allegri: “Ho un rapporto molto scolastico: lui mi dà molti consigli e mi fa capire su cosa devo lavorare. Mi mette nelle condizioni di farlo. Con l’esperienza che ha, io non posso far altro che ascoltarlo. E’ il mio maestro e io seguo il suo insegnamento. Al trofeo Berlusconi a Monza sono entrato nella mia camera e c’era lui. Mi ha chiesto scusa dicendo che si era sbagliato. Ha riguardato le stanza ed è tornato nella sua. Sfide non ne abbiamo ancora fatte”.

Il rapporto con Scalvini: “E’ un giocatore forte, siamo cresciuti insieme. Lui giocava all’Atalanta e io alla Juve, ma ci siamo sempre incontrati in Nazionale e ci conosciamo bene. Oltre alla sua forza fisica, è bravo a leggere molte situazioni. Per questo dico che è un giocatore forte”.

La gara con l’Atalanta: “Dobbiamo giocare la nostra partita. Sappiamo come loro mettano intensità a tutto campo, di conseguenza noi dobbiamo pareggiare questa intensità. Se riusciamo a fare la nostra partita, potremo dire la nostra”.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero