Top e Flop, i migliori e i peggiori della Serie A

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Donnarumma

Sopite le fatiche del campionato, è momento dei Top&Flop. I migliori e i peggiori per la nostra redazione, che hanno fatto le fortune o sfortune delle vostre fantasquadre.

TOP

DARKO LAZOVIC, arrivato in estate con la fama di talento ma riscopertosi oggetto misterioso (fino a ieri). Ruba la scena nella difficile trasferta di Frosinone, Gasperini lo piazza sulla destra avanzato. Lui regala due assist al bacio per i compagni, con il pallone da appoggiare in rete senza nessun avversario diretto di fronte. Corona il tutto con una prestazione di altissimo profilo, bravissimo in fase di spinta e diligente quando c’è da coprire. Un ottimo investimento, e una variante in più per il mister.

GIANLUIGI DONNARUMMA, il vero salvatore della patria a soli 16 anni. Alla quarta partita in serie A, dimostra di essere pronto per palcoscenici del genere. Il tecnico Mihajlovic deve ringraziare il giovanissimo della Primavera se non esce sconfitto dal match con l’Atalanta. Ci pensa infatti lo spilungone a dire di no ai tentativi di Cigarini, Moralez e Grassi in ultimo. 3 parate di istinto che collimano anche tecnica e forza fisica. Al momento il ruolo da titolare è il suo, con Diego Lopez fuori causa per infortunio. Non sarà titolare al ritorno dello spagnolo, ma ha dimostrato che le buone parole su di lui erano vere.

GERVINHO, da tempo è tornato a correre come ai bei tempi. Il derby è l’ultima vetrina che mette in mostra un Gervais in splendida forma. Contro la Lazio fa impazzire Gentiletti e Mauricio, emblematico un replay che riprende un duello proprio con il brasiliano. Corona una grande prestazione con un gol alla sua maniera. Sfugge sulla linea del fuorigioco, accelera e batte in uscita Marchetti con un preciso destro a fil di palo. Curiosa la stagione dell’ivoriano che fino a 3 mesi fa doveva essere ceduto, ora si è ripreso la Roma e tutte le luci della ribalta. Questo è il calcio.

FLOP

ANTONIO CANDREVA, ancora una brutta prestazione dell’esterno della nazionale. Subito dopo il vantaggio della Roma, ha l’occasione per scacciare via le critiche ma spara alto. A differenza delle altre apparizioni, non riesce nemmeno a creare un’azione pericolosa. Non si affida al tiro dalla distanza, come spesso gli capitava. E’ confinato sulla fascia senza riuscir mai a mettere in difficoltà un Digne non certo in formissima. Unica nota positiva, la solita corsa senza sosta e lo spirito di sacrificio che non gli sono mancati. Ma da un giocatore come lui, in un match come il derby ci si aspetta la zampata decisiva.

GIAMPAOLO PAZZINI, atteso e accolto a Verona con la fama di bomber che sta tradendo match dopo match. Male, malissimo l’attaccante ex Milan, mai pericoloso. Gli capitano poche occasioni, ma in un momento difficile deve essere lui a crearsele. Dopo l’infortunio di Toni, i tifosi scaligeri si attendevano i gol del Pazzo. Solo un gol su rigore e poche giocate da ricordare. Anche lui sembra ingolfato nel meccanismo perfetto che per 5 anni Mandorlini aveva impostato in terra Veneta. Ultimo posto e un distacco dalle concorrenti che comincia a farsi preoccupante. Da un campione come Pazzini è giusto aspettarsi una reazione.

ALBERTO PALOSCHI, stranamente in terra siciliana sbaglia quasi tutto. Manca una palla gol colossale nel finale, un errore che difficilmente gli si vede fare. Dopo un ottimo inizio di stagione con 4 gol segnati, ha decisamente rallentato. Un po’ come tutto il Chievo, che continua a giocare bene ma a concretizzare poco. Il bomber non è l’unico a mancare il bersaglio tuttavia, anche Castro ci mette del suo. Ma tra i flop ci finisce l’ex Milan, in virtù di una scialba prestazione.

ph: Scali/Komunicare