De Rossi: “Rinnovo? L’accordo è arrivato in 10 minuti. Gilardino mi ha sorpreso”

Le parole del tecnico giallorosso sulla gara di domani contro il Genoa.

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DANIELE DE ROSSI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Manca sempre meno al termine del campionato, e in vista della 37esima giornata, in cui la Roma affronterà il Genoa ormai certo di giocare nel massimo campionato anche la prossima stagione, l’allenatore giallorosso è intervenuto in conferenza stampa.

De Rossi: “Eravamo i padroni del nostro destino ma c’erano partite toste ancora”

Come sta Dybala? Quanto influirà la qualificazione in Champions sul prossimo mercato?

“Sono un paio di settimane che sta fuori, dobbiamo capire oggi le sue condizioni e vedremo. Con il FFP tutti sono condizionati dagli introiti, per ora non abbiamo parlato di budget, ma vogliamo spendere bene e non per forza tanti soldi. Ci sono tante squadre con un calcio interessante senza spendere cifre folli”.

Domani è una giornata emotivamente particolare. Oltre all’ennesimo sold out all’Olimpico, ci sarà anche l’incontro con Gilardino e Strootman.

“Sarà ricco di tante cose emozionanti, abbiamo un obiettivo importante da raggiungere, loro giocano bene ma sono senza stimoli. Bello tutto, ma dobbiamo vincere. Gilardino mi sorprende. Lui è speciale, taciturno, non pensavo diventasse così bravo da allenatore. Tanta gavetta e ora il Genoa è una realtà delle migliori. Mi farà piacere rivederlo, è un buono. Su Kevin, sarà un piacere. Chi ha onorato la maglia della Roma e il calcio va salutato dignitosamente”.

L’ufficialità del tuo contratto? Lukaku andrà via con Abraham che sarà l’attaccante del futuro?

“Non aspettiamo nessuno, chiacchieriamo ed è l’ultimo dei miei pensieri. L’accordo è arrivato in 10 minuti, ma va visto tutto bene con gli avvocati, ma non è un problema, manca pochissimo. Eravamo i padroni del nostro destino, ma c’erano tantissime partite toste ancora. Non abbiamo parlato di nessun calciatore, ma abbiamo fatto valutazioni su quanto fatto nei passati anni. Forse è meglio valorizzare i giocatori nostri e creare un asset che ti dà continuità, ma è presto. manca ancora la figura che metterà a posto i tasselli, ma non manca tanto”.

Da uomo di sport, che effetto le ha fatto sentire un collega come Gasperini parlare di sospensione della partita per codice giallo? E cosa ne pensa del commento sul fatto di regalare il recupero contro la Fiorentina?

“Passato troppo tempo, ci siamo sentiti e abbiamo chiarito. Ci sono stati degli spunti di stima reciproca, sono polemiche che si creano qua. Noi non avevamo perplessità sull’Atalanta, ma in generale. Siamo a posto con la coscienza, avevamo qualche dubbio sul recupero post campionato ma è durato poco. Non c’è bisogno di fare favori, abbiamo fatto i complimenti agli avversari”.

Sul direttore sportivo, lei ha una lista di intoccabili all’interno della rosa attuale da cui voler ripartire dall’anno prossimo?

“Sì, ma non li dico perché non sarebbe giusto. Qualche incedibile potrebbe andare via e viceversa qualcun altro potrebbe rimanere e dovrò farli rendere al meglio. Tutto è ancora prematuro”.

Uno degli aspetti che maggiormente esalta i tifosi è il grande acquisto. Qual è il suo pensiero a tal proposito? Qual è la sua ricetta per raggiungere il livello delle altre squadre?

“Ora ci sono io, prima Mourinho e Fonseca. Ognuno ha il suo modo di fare mercato, ma la costante è che siamo sempre arrivati sesti o settimi. Va cambiato qualcosa, l’allenatore forte deve imporsi per farsi comprare chi vuole e la società forte le deve accontentare. Il primo requisito sarà la fame, devono sentirsi a Roma come se fosse la miglior cosa che gli sia mai capitata. Non c’entrano top player o giovani, serve gente che fa le fiamme. Non parlo di maglia di curva. Pjanic andò alla Juve e fu insultato, ma a Roma andava a 2000. Renderli affamati e farli rendere in campo tocca a me. Serve la fame e che in campo vadano forte”.

In questo ciclo di partire ravvicinate, sono venuti fuori i limiti di questa rosa. Ha avuto modo di capire qual è il settore di campo che è parecchio lontano da quello che lei si immagina?

“Sì, ma non lo dico. Non entro nel dettaglio, abbiamo una partita. Ieri sono stato 11 ore e mezza qui, non posso pensare a questo più di tanto. Ci sarà gente che mi aiuterà a rendere la rosa più forte possibile. Già ho letto che ho chiesto, ho chiamato… mai successo. Ho letto qualche nome che mi è piaciuto, ma non più di questo, sia per rispetto ai calciatori che per le due partite da vincere rimaste”.