Coronavirus, parla Mihajlovic: “Vinciamo insieme e dopo sarà bellissimo”

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Coronavirus Mihajlovic

Coronavirus, parla Mihajlovic

Coronavirus Mihajlovic | “Insieme si vince, ora dobbiamo lottare ma torneremo a giocare e dopo sarà bellissimo”. E’ il messaggio di speranza di Sinisa Mihajlovic sull’emergenza Coronavirus. “Lo sconfiggeremo, poi ci aspetterà un campionato da finire e da vivere senza polemiche -dice il tecnico serbo alla ‘Gazzetta dello Sport’-. E’ giusto ora non allenarsi, il calcio doveva fermarsi prima”.

Coronavirus Mihajlovic

Le parole del tecnico del Bologna

“I medici stanno facendo un lavoro enorme, abbiamo il dovere di aiutarli evitando che il contagio aumenti -sottolinea l’allenatore del Bologna-. Agli italiani dico: seguiamo le istruzioni che ci danno. Dopo il picco arriverà la discesa e sarà bellissimo. La normalità della vita quotidiana, un abbraccio, lo stare insieme, il piacere di andare a vedere una partita di calcio. Soffriamo ora e quando tutto sarà finito, quella normalità sarà bellissima”. Mihajlovic parla poi della ripresa della Serie A alla fine dell’emergenza: “Mi aspetto che il campionato finisca. Bisogna spostare gli Europei e far finire tornei nazionali e coppe. Lo vogliono federazioni, club e tv che hanno pagato i diritti: è giusto terminare ciò che si è cominciato. Dovranno darci un paio di settimane per riprendere il lavoro fisico prima di ripartire a giocare”.

Lo stop ai lavori

Con una considerazione sullo stop ai lavori sul campo: “Giusto fermare gli allenamenti, sarebbe stato ancora più giusto fermare molto prima il campionato. La gente non ha capito immediatamente il pericolo, ma una cosa è la gente e un’altra chi ha il potere di decidere e soprattutto ha le informazioni scientifiche per farlo. Amo l’Italia ma in questo Paese le decisioni vengono sempre prese a metà. La scelta di chiudere tutto doveva essere fatta prima e in maniera netta. Spesso qui le persone rispettano le regole quando si mettono paura, come in questo caso. Gli italiani sono geniali ma se vuoi imporgli le cose o lo fai in modo netto o ti sfuggono”.

Giovanni Cardarello
Giornalista Pubblicista, Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Social Media Manager per Lavoro, Giornalista per Passione. Sposato con Ilaria, 3 figli. Seguo il Calcio dal 1975 con ampie frequentazioni nel Basket (NBA, LBA, Rieti e Virtus Roma), nel Volley, nel Rugby, nella Formula 1 e nella MotoGP. Ho visto giocare dal vivo Totti, BrunoConti, Dibba, Scirea, Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Antognoni, PaoloRossi, Maradona, Platini, Baggio, Van Basten, Matthaeus, Cafu, Rummenigge, Falcao, Ronaldo, Lollo Bernardi, Ancelotti, Zidane, Del Piero, Pirlo, Buffon, Gardini, Batistuta, Larry Wright, Antonello Riva, Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Tofoli, David Ancilotto, Roberto Brunamoniti, Domenico Zampolini, Bracci, Mike D'Antoni, Willie Sojourner, Kevin Garnett, Paul Pierce, Ray Allen e Papà Bryant. Dubito vedrò di meglio ma non si sa mai :-)