Douglas Costa si racconta: ”Venire alla Juve è stata la scelta migliore della mia vita”

DOUGLAS COSTA SI RACCONTA – Un avvio di stagione non particolarmente esaltante, probabilmente necessario per adattarsi al gioco di un nuovo campionato – la Serie A – particolarmente attento alla tattica più che alla tecnica, che ha fatto storcere il naso a qualche tifoso juventino e strappato un sorriso a quelli avversari (dovuto principalmente al costo dell’operazione che ha portato nel capoluogo piemontese il brasiliano classe ’90) è stato fatto dimenticare con facilità a suon di prestazioni.
Alla sua prima stagione in bianconero Douglas Costa ha finora totalizzato 43 presenze, condite da 4 gol. Numeri alla mano una rete ogni 10 partite possono essere considerate come un fallimento per un’ala strappata al  Bayern Monaco per oltre 40 milioni. Ma quel che più deve stupire è la semplicità disarmante con cui il nazionale brasiliano è capace di mettere i compagni davanti alla porta: solo in campionato sono 10 gli assist per l’ex Shakhtar.
Intervista dalla Gazzetta dello Sport, Douglas Costa ha ripercorso i momenti decisivi della stagione 2017/2018, quella che potrebbe garantirgli l’ottavo titolo nazionale della sua carriera.

LE DIFFICOLTA’ INIZIALI E LE SODDISFAIZONI NONOSTANTE LA VANA RIMONTA AL BERNABEU

Il racconto deve necessariamente tenere in considerazione le difficoltà iniziali: ‘’Nei primi mesi non sono riuscito ad esprimermi ai soliti livelli, ma poi sono progredito anche se devo migliorare in zona gol’’. Flash, questo il soprannome di Douglas Costa, non ha dubbi sulla sua prima annata in bianconero: ‘’Dopo l’uscita dalla Champions ho detto che venire alla Juve è stata la scelta migliore fatta in vita mia, ora lo ribadisco. La bruciante eliminazione dalla Champions, dopo una rimonta incredibile al Bernabeu, non può che renderti orgoglioso di far parte di un gruppo che ha dimostrato di poter raggiungere ogni traguardo con l’orgoglio. La Var, poi, vista l’importanza della competizione dovrebbe essere presente anche in Champions League, indipendentemente da chi poi ne beneficierà’’.

L’IMPORTANZA DEL FUTSAL…

Il Futsal, il Gremio e l’ipotesi mai considerata di una vita senza calcio: ‘’Il Futsal ha influito molto. Sono giunto al Gremio a 12 anni, la mattina mi allenavo e il pomeriggio andavo a giocare a Futsal con una squadra vicino a casa. Devo tanto a questo sport, mi piace molto: è rapido, i passaggi sono corti e non ci si ferma mai. Il calcio è una passione che mi hanno trasmesso mio padre e mio nonno, non ho mai pensato ad un’altra opzione perché ho sempre pensato che sarei potuto arrivare dove volevo’’.

 …E  DEI QUATTRO MAESTRI DEL CALCIO

Da Lucescu ad Allegri, passando per Guardiola e Ancelotti. Quattro Maestri della panchina a cui l’11 bianconero deve molto: ‘’Lucescu mi ha insegnato a comportarmi da uomo anche in campo, il rispetto verso i compagni  e ad essere più determinante in fase offensiva. Guardiola è quello che più di tutti ha cambiato il mio stile convincendomi che sarei potuto diventar euno dei migliori al mondo. Di Ancelotti apprezzo il carattere, anche se con lui ho potuto lavorare poco a causa dei molti infortuni avuto sotto la sua gestione. Grazie ad Allegri ho potuto invece capire l’importanza degli esterni nella fase difensiva. Mi sta trasformando in un giocatore migliore’’.

NESSUN DUBBIO SULLA FINALE DI COPPA ITALIA

In chiusura un commento sulla finale di Coppa Italia, in programma il 9 maggio all’Olimpico contro il Milan: ‘’Apprezzo molto Bonucci e Donnarumma ma il mio preferito è Suso. Il Milan è comunque una squadra di grande qualità quindi vedremo una grande finale. Che noi vogliamo vincere’’.