In area non lasciava scampo al portiere: lo riconosci?

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La foto di copertina è stata sicuramente premonitrice del futuro del bambino rappresentato. E poco importa che i tanti ricci scompariranno lasciando la testa perfettamente lucida e pelata: l’oggetto sferico sarà una costante della sua vita.

Nasce nel Nord della Francia, a Rouen, nel 1977 da genitori argentini: nacque in Francia perché il padre in quel periodo giocava a calcio proprio nella squadra di Rouen. Nella sua infanzia c’è poi il ritorno in Argentina, a seguito della famiglia. In Sudamerica esordisce anche nel calcio dei grandi, a 16 anni, con la Platense, squadra con cui aveva fatto la trafila delle giovanili. Poi però il ritorno nella terra natia, in Francia, dove va a giocare nel Monaco. Nel principato rimane 5 anni e nell’ultimo di questi riesce a portare il titolo ai suoi tifosi al termine di una stagione in cui segna ben 22 reti in Ligue 1. Prima di lasciare la Francia regala ai suoi tifosi la vittoria all’Europeo del 2000 grazie a un bellissimo gol al volo nei supplementari contro l’Italia di Zoff.

Da qui il successivo trasferimento all’estero: il giovane non deve fare tanti chilometri perché va nella vicina Torino, accettando la corte della Juventus. In bianconero comincia una storia lunga che terminerà 10 anni dopo. Qui è protagonista del secondo ciclo di Lippi che riporta la Vecchia Signora a vincere in Italia e a sfiorare un’altra Champions League (persa in finale contro il Milan). Oltre ai successi di squadra c’è anche la vittoria del titolo di capocannoniere, in compartecipazione con Dario Hubner, nella stagione 01/02.

Nel corso degli anni si conquista un posto assolutamente centrale nello scacchiere bianconero e qui affina l’intesa con Alessandro Del Piero. I due diventeranno una coppia quasi indissolubile e grazie alla quale la Juventus risolverà molte partite. La prova d’amore che però i tifosi non si dimenticheranno di certo è quella del 2006: post calciopoli, il francese è uno dei campioni che accetta di rimanere a Torino nonostante la retrocessione d’ufficio. Poche settimane prima, intanto, era stato suo malgrado protagonista dell’unico rigore sbagliato nella finale mondiale tra Francia e Italia: un errore che consegna agli azzurri la coppa del Mondo.

In cadetteria segna 15 gol e all’ultima giornata minaccia l’addio. Un addio che però non arriva, anzi. L’anno successivo lui segna 20 gol e Del Piero 21 con la Juventus che ritrova la qualificazione in Champions League. Poi però un brutto infortunio lo mette fuori causa per tutta la stagione 08/09. Da qui ci sarà un evidente declino fisico che lo porterà a lasciare il bianconero dopo la stagione seguente.

Poi un gran girovagare all’estero con le maglie dell’Hercules, in Spagna, del Banyias, negli Emirati Arabi, del River Plate e del Newell’s Old Boys, in Argentina, e infine del Pune City, in India dove finirà la carriera. Sul tabellino sono fissati ben 265 gol in 540 partite di cui 171 nella Juventus, squadra a cui ha consacrato la maggior parte della sua carriera.

Stiamo parlando di David Trezeguet.