Italbasket, Pozzecco: “Sono il peggior allenatore del mondo, ma nessuno li ha amati quanto me”
Questa è una serata doppiamente amara per il basket italiano. Non soltanto per l’eliminazione che spegne il sogno europeo degli Azzurri, ma anche perché segna l’ultimo atto di Gianmarco Pozzecco sulla panchina della Nazionale. Una figura amata come poche, capace di portare entusiasmo, passione e umanità in un ruolo che troppo spesso si riduce a schemi e numeri.
Pozzecco ha incarnato l’anima di questa Italia: fragile e coraggiosa, imperfetta e indomabile. Ha pianto, ha urlato, ha sorriso, ha stretto i suoi giocatori come fratelli, e il pubblico lo ha seguito riconoscendosi in quella verità che non ha mai nascosto, nemmeno nei momenti più duri. Per questo il suo addio pesa come una ferita che va oltre lo sport: è la fine di un legame che ha unito una generazione di appassionati alla propria Nazionale.
Dopo la battaglia di Riga, conclusa con la sconfitta contro la Slovenia, il Poz si è presentato davanti ai microfoni con la stessa sincerità che lo ha contraddistinto in questi anni. Le sue parole, colme di emozione e di riconoscenza, hanno il sapore di un congedo che lascia vuoto e gratitudine insieme:
“Congratulazione ai miei ragazzi che non hanno mai mollato. Brava la Slovenia e bravissimo Luka Doncic. Luka e Giannis sono straordinario giocatori in Europa e nella NBA. La mia decisione è che questa è la mia ultima partita con la Nazionale. Voglio ringraziare Petrucci che mi ha regalato questo onore e il miglior momento della mia vita nel ruolo di coach. Amo tutti i miei giocatori. Oggi sono molto triste perché abbiamo perso. Sono il peggior allenatore del mondo, è la verità, ma nessuno li ha amati quanto me”.




