La kryptonite dell’Inter è rossonera

Il Milan accede alla finale di Coppa Italia castigando per l'ennesima volta i cugini in questa stagione.

20
coppa italia frecciarossa 2024 2025: inter vs milan
LAUTARO MARTINEZ RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Tallone d’Achille

Lex Luthor – come tutti i villain – è destinato alla sconfitta quando Superman si frappone tra lui e i suoi sogni di gloria. Ha però un’arma a disposizione che traduce nel linguaggio fumettistico il mito del celebre tallone d’Achille. Questo jolly ha un nome un colore ben impressi nell’immaginario collettivo, si chiama kryptonite ed è contraddistinto da uno sgargiante colore verde smeraldo.

Il Derby milanese quest’anno sorride al Milan

Dopo ben cinque derby stagionali, anche il meno scaramantico dei tifosi nerazzurri ha capito che la kryptonite dell’Inter è di colore rossonero. La sconfitta di ieri sera nella semifinale di Coppa Italia contro il Milan è amara quasi quanto il triste epilogo di Riad. In quel caso il dolore fu acuito da un trofeo perso a un passo dal traguardo, mentre ora il trauma è duplice in quanto consente ai cugini di disputare un’altra finale e cancella definitivamente la speranza di un nuovo triplete per l’Inter. E virando il discoro sulle due stracittadine giocate in campionato, il punto ottenuti contro il Milan è solamente uno, il che si sta dimostrando determinante nella tiratissima lotta scudetto con il Napoli.

Il Contrappasso della Stracitadina 

Il calcio dà e il calcio toglie. Chi ha preceduto Sérgio Conceição – con il rimpianto della maggior parte dei tifosi milanisti – ovvero Stefano Pioli, ha pagato amaramente lo sgarbo fatto all’Inter nel soffiargli uno scudetto che sembrava già acquisito pochi anni or sono. Da quel momento in poi i derby sono diventati sinonimo di sconfitta per il Milan piolista, incluso lo smacco del match point scudetto dello scorso anno. Questa sorta di contrappasso Dantesco (è il caso di dire) infernale si è così protratto in questa stagione con un rinnovato effetto contrario.

Per il Milan un’ultima occasione

Andando oltre le suggestioni scaramantiche e letterarie, l’esito di questo inopinato 0-3 a favore del Milan toglie ogni dubbio sulle considerazioni fatte in lungo e in largo in questa stagione da incubo rossonera anche da noi di Sport Paper. Il Milan è forte. Ha un organico competitivo e avrebbe potuto ottenere molto di più quest’anno. Rimane inspiegabile il mancato piazzamento Champions e ora come ora vincere la finale di Coppa Italia (presumibilmente contro il Bologna) rischia di diventare l’ultimo treno disponibile per l’Europa League, ovvero la coppa della consolazione. Battere l’Inter tre volte su cinque, ovvero un club che poterebbe disputare la finale di Champions se non vincerla, non può essere un caso. E’ palese che quello che non ha funzionato alla squadra gestita da RedBird sono le scelte alla guida tecnica, e la rappresentanza dirigenziale, come più volte rimarcato. L’eventuale vittoria in Coppa Italia avrebbe il paradosso di celebrare in maniera comunque vincente un divorzio annunciato tra il tecnico portoghese e la società con ben due trofei stagionali. Sarebbero solo uno specchietto per le allodole, perché non potrebbero mai celare il vuoto degli obbiettivi non raggiunti, eppure sono un segnale del fatto che forse con un lavoro diverso, in un contesto più sereno, Conceição avrebbe potuto ottenere qualcosa di più da questi ragazzi. Tra i suoi meriti bisogna riconoscere la capacità di aver ridato linfa vitale a un Leao che sembrava irrecuperabile con Fonseca, e sulla stessa linea si potrebbero considerare le ultime prestazioni di Theo Hernandez. Ieri sera ha poi confermato che Jovic è il vero attaccante di cui il Milan ha bisogno in questo momento. Un giocatore che sembrava escluso dal progetto, si è ritrovato protagonista di una notte indimenticabile per lui con tanto di doppietta. E questa è una intuizione di cui Conceição può rivendicare il merito.

Aprile indigesto per l’Inter

Cosa rimane delle velleità stagionali per l’Inter dopo questa settimana sciagurata (con la consapevolezza che si chiuderà con Inter-Roma, non esattamente la partita ideale in questo momento)? La sconfitta contro il Bologna ha messo in serio allarme il rush finale per la lotta scudetto. La sconfitta di ieri è ormai sentenza definitiva sul sogno triplete, e molto probabilmente è un’onda lunga proprio della sconfitta del Dall’Ara. Ma tra il recente entusiasmo per lo splendido passaggio del turno ai danni del Bayern Monaco e la delusione della Coppa nazionale rimane la considerazione per cui in questo mese di aprile l’Inter viaggia sul classico filo invisibile dei circensi. Il telo sottostante è l’insuccesso, e il raggiungimento delle scalette opposta il successo. Insomma, più ambisci e più il filo si allunga il rischio della caduta in basso è ancora più eclatante. L’avevamo scritto circa un mese fa che questo è un mese da all-in per l’Inter con la concessione di pochissimi errori. Ma a conti fatti, tra Parma, Bologna e la semifinale di Coppa Italia, il bilancio è assolutamente negativo. Tra tutti gli obiettivi in palio, la Coppa Italia è certamente quello più sacrificabile, ma la percezione che i cambi dei titolarissimi non siano all’altezza delle competizioni è ormai parere unanime. Certamente lo sa anche Inzaghi, ma  su questo non può farci nulla.

C’è ancora tanto per cui lottare, ma la Coppa Italia ormai è solo un ricordo per i neroazzurri.