Meno due al derby della capitale. La Lazio si prepara al terzo appuntamento in otto giorni dopo la doppia sfida con la Juve tra campionato e Coppa Italia. Sarà il primo derby per Tudor che si trova costretto a gestire energie e problemi fisici del gruppo. Il successo in campionato e il ko in Coppa Italia regalano a Tudor i primi spunti di riflessione e le prime risposte in merito ai calciatori più o meno adatti al proprio sistema di gioco.
Lazio, Tudor suona la carica ma Zaccagni preoccupa
La Lazio riparte dai quattro derby vinti su sei, è l’eredità più pesante lasciata da Sarri. E per Tudor non c’è inizio più da batticuore. Dall’altra parte ci sarà De Rossi, anche lui al primo derby da allenatore. Ma Tudor ha preso l’inizio decisamente stimolante e probante con il giusto spirito, già dalla conferenza stampa: “Juve due volte e la Roma, giusto così” – le sue parole.
Nonostante la carica, Tudor sarà chiamato a gestire le rotazioni fronteggiando anche l’emergenza dettata dagli infortuni e gli stop di natura fisica e muscolare. Rischiano di essere tante le assenze tra le fila dei biancocelesti al derby. Zaccagni ha lasciato il campo dopo pochi minuti allo Stadium: viaggia verso uno stop di 15-20 giorni. Così come restano da monitorare le condizioni di Patric, rientrato dopo 40 giorni di stop e sostituito all’intervallo a Torino. Lazzari ha riportato uno stiramento al polpaccio in allenamento, Rovella è fermo da fine gennaio per la pubalgia. Provedel sarà costretto ad averne ancora per un po’: punta il Genoa al Marassi per il rientro (19 aprile). Infine, da valutare anche Pellegrini, rientrato ieri in gruppo.