Roma, Balzaretti dice basta

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Balzaretti

Il sogno di ogni ragazzo che gioca a calcio è quello di esordire una domenica in serie A, vincere la Champions League ed indossare la maglia della propria Nazionale. Molti ragazzi ci riescono, altri no. Chi ci riesce viene considerato un predestinato oppure uno fortunato o un raccomandato.

C’è un ragazzo però che è riuscito a calcare i campi di serie A, vestire le maglie di alcune grandi squadre italiane ed arrivare a far parte della comitiva azzurra ad Euro2012, diventando uno dei più forti terzini sinistri d’Europa e del Mondo. Poi è arrivata la pubalgia che gli ha tolto la possibilità di giocare, costringendolo a ritirarsi. Il “male dei calciatori” ha posto la parola “fine” alla carriera di Federico Balzaretti, torinese con origini vercellesi del 1981, che ha deciso di appendere le scarpe al chiodo in una struggente conferenza stampa di metà agosto.

Trentaquattro anni da compiere a dicembre, capello biondo lungo e la faccia da bravo ragazzo, Federico Balzaretti ha chiuso la sua carriera con la maglia della Roma dopo oltre 450 presenze ed 8 reti tra serie A e serie cadetta. Il motivo: la pubalgia, uno degli infortuni più temuti da tutti i calciatori. Tecnicamente chiamata “sindrome retto-adduttoria”, è un problema che colpisce preminentemente i calciatori e nonostante sia facilmente diagnosticabile, in pratica non se ne guarisce mai e chi ne soffre se la deve tenere tutta la vita natural durante. Se va bene si stringono i denti e, dopo un forzato riposo, si continua a giocare, altrimenti ci si è costretti al ritiro. E dopo oltre un anno e mezzo di fatica, ricadute ed interventi subiti, Balzaretti ha detto basta e ha deciso di ritirarsi.

Ma Balzaretti si ritira solo dal calcio giocato, visto che entrerà a far parte dello staff romanista con un ruolo nel settore giovanile capitolino, lui che di giovani (oltre che ad esserlo ancora) se ne intende, in quanto la sua scuola calcio, la “The42FootballAcademy”, nata nel settembre 2014 e riservata ai bambini dai 3 ai 12 anni, dove “oltre ad insegnare le basi tecniche e tattiche del calcio, verranno trasmessi i valori umani come il rispetto per gli altri, il rispetto delle regole, la tolleranza e la solidarietà” (come recita il sito web), è stata affiliata al settore giovanile giallorosso. Per lui ora si prospetta il corso di Coverciano e poi l’entrata nella squadra di Walter Sabatini, il ds conosciuto quando militava nel Palermo e che lo ha portato con sé alla Roma.

I social network oggi sono letteralmente impazziti per colpa dei tweet e degli attestati di stima verso il “Balza”: da Strootman a Gervinho, da Nainggolan alla Juventus, con la quale Balzaretti ha disputato due campionati, di cui uno in serie B, una marea 2.0 per salutare un grande professionista e un bravo ragazzo, il classico ragazzo della porta accanto.

La notizia dell’ingresso di Balzaretti nella dirigenza romanista arriva il giorno dopo in cui Felice Natalino è diventato osservatore delle giovanili dell’Inter, la squadra che, giovanissimo, lo ha fatto debuttare in serie A ed in Champions, ma che un’aritmia cardiaca ha tolto troppo precocemente dai campi verdi. Segno che le squadre non si dimenticano mai dei loro ragazzi, che per motivi seri devono porre fine al loro desiderio di quando erano piccoli, giocare a calcio.

Chi ama il calcio non può non essere rimasto colpito dalla vicenda del “Balza” che dai campi del Torinese ha chiuso la sua carriera quasi trent’anni dopo nella sala stampa di Trigoria, dove è riuscito a trattenere le lacrime e a ringraziare chi lo ha sostenuto in questi mesi di inattività e di incertezza. I tifosi giallorossi si ricorderanno per sempre di lui avendo realizzato la rete (spettacolare) del 2 a 0 alla Lazio il 22 settembre 2013 e si ricorderanno (come quelli di Juventus, Fiorentina e Palermo) di quel ragazzo sempre allegro e positivo, senza grilli per la testa che faceva il “pendolino” tra la difesa e l’attacco sulla fascia mancina. Chi lo avrebbe detto che un giocatore che ha militato nella Juventus sarebbe diventato un giorno un idolo dei tifosi romanisti! Ma del resto, come si fa a voler male ad un ragazzo che ovunque è andato, ha lasciato bei ricordi ed è ricordato con affetto dai tifosi?

Non correrà più su quella fascia, ma tutti sono sicuri che dal suo capire di calcio sicuramente verranno fuori tanti altri piccoli “Balza” da dare al calcio italiano. E questo lo sperano veramente in tanti.

ph: Rea/Komunicare