Da Allegri a Inzaghi passando per Seedorf. I numeri dicono che…

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Inzaghi

È vero, a ben vedere anche Massimiliano Allegri nel suo primo anno di Milan aveva ottenuto solo 8 punti nelle prime 5 partite di campionato e alla fine fu scudetto. Numeri che coincidono ma epoche che sembrano molto lontane tra loro. Quello era il Milan che aveva riportato in Italia un certo Zlatan Ibrahimovic, c’erano ancora Nesta e Thiago Silva al centro della difesa, Seedorf tirava fuori dal cilindro partite maiuscole e Pato era una freccia sempre innescata. Oggi, dopo un avvio incoraggiante, Pippo Inzaghi deve fare i conti con una squadra che va ancora plasmata e costruita, sotto l’aspetto tecnico e sotto quello mentale.

I 4 gol incassati a Parma erano stata l’avvisaglia, la sconfitta di San Siro con la Juve aveva riportato i rossoneri alla brusca realta, quindi i pareggi con Empoli e Cesena hanno fatto capire che il Milan di oggi è ancora lontano da Roma e Juve. Si sapeva, d’altronde, anche se il Presidente Silvio Berlusconi con qualche battuta delle sue ha provato a dare la carica all’ambiente. “Se Inzaghi fa come dico io vinciamo” aveva detto Berlusconi, che proprio oggi compie 78 anni, 28 dei quali alla guida del Diavolo con cui ha vinto tutto quello che c’è e da vincere.

E proprio Berlusconi, dopo aver rotto con Clarence Seedorf, è il primo tifoso di Pippo Inzaghi, ragazzo intelligente che sa essere protagonista e contemporaneamente aziendalista il giusto. Stima e apprezzamento a parte, però, Berlusconi come sempre vuole una cosa sola: vincere. E Pippo Inzaghi lo sa bene.