Basket, Petrucci: “Lungimirante interrompere i campionati”

568
Basket

Basket Petrucci su La Stampa rivendica le scelte

“Il tempo ci ha dato ragione sulla chiusura della stagione”. Il presidente della Fip, la Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, rivendica la bontà della scelta di chiudere tutti i campionati di basket in Italia a causa dell’emergenza coronavirus. Il numero uno del basket italiano fissa tre basi solide per ripartire: “Essere tutti d’accordo sulle novità da apportare ai campionati, sulle misure per riammodernare i palazzetti e sperare che il Governo aiuti davvero lo sport, quello professionistico in testasottolinea a ‘La Stampa-. Vedo grande impegno e disponibilità da parte del ministro Spadafora e del suo gabinetto. Credo molto nel nuovo presidente di Sport e Salute: il curriculum di Vito Cozzoli parla da solo”

Basket Petrucci disegna le regole del dopo coronavirus

“Il numero dei giocatori italiani non si tocca”. Così il presidente della Fip, Gianni Petrucci, fissa un paletto invalicabile per la ripartenza della Serie A di basket. “La questione, che si riflette anche sulla Nazionale, è importantedice Petrucci a ‘La Stampa‘-. Parlo quasi tutti i giorni con Gandini, ma voglio essere chiaro: gli italiani devono giocare e il numero dei nostri giocatori rimane un punto fermo. Si può cambiare qualcosa sul sistema d’impiego e parlare anche di squadre con meno italiani, compensate da altre che ne avranno di più. A patto che la quota complessiva resti perlomeno inalterata”. Italiani razza protetta?: “Non è vero, voglio solo il giusto cocktail tra italiani e non dentro le regoleassicura il numero uno della pallacanestro italiana-. Gli statuti delle federazioni recitano la tutela del patrimonio nazionale. C’è anche una delibera del Consiglio Nazionale del Coni, di quando ero presidente, sulla diminuzione degli stranieri e sulla quantità di visti per gli extracomunitari. Parecchi italiani, impiegati e impegnati con un minutaggio maggiore, non si sono dimostrati inferiori a tanti stranieri. Professionismo sì o no? “Non credo che ci sia questa voglia. Il professionismo significa una maggiore tassazione, ma anche un riconoscimento d’importanza e serietà agli occhi dello Statosottolinea Petrucci. Dopo che la Com.Te.C. ci dirà le iscrizioni in A e A2, vorrei parlare con i proprietari dei club di una riforma sulle competizioni giovanili. Il mio pallino resta una sorta di campionato Primavera, magari organizzato dalla Lega”.