Dal Triplete al Nullete: Inter è davvero una stagione fallimentare?

L'umiliazione dell'Allianz Arena certifica una stagione di insuccessi, eppure la squadra di Inzaghi ha lottato fino agli ultimi metri di tutti i traguardi.

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coppa italia frecciarossa 2024 2025: inter vs milan
LA DELUSIONE DELL’INTER CON LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Una domanda dalla risposta aperta

La risposta che dovrebbe scaturire dal titolo la lasciamo in sospeso. Rimane talmente soggettivo il giudizio che si può dare a questa stagione sciagurata dell’Inter, per cui non vogliamo influenzarlo.

Anzi, la riflessione che ci scaturisce da una annata caratterizzata dalla polvere ingoiata a pochi centimetri dal traguardo riguarda semmai l’oggettività (se mai esiste) del giudizio in ambito sportivo. Si può considerare fallimentare una stagione in cui perdi il Campionato a un punto di distanza dalla diretta avversaria, vedi la Champions alzato al cielo dal tuo avversario in finale, esci in semifinale di Coppa Italia e perdi una Super Coppa dopo un clamoroso ribaltone? Il paradosso è che probabilmente un tifoso interista all’indomani della cocente umiliazione di Monaco (vittoria del PSG per 5-0, ovvero la sconfitta più severa mai vista in una finale di Champions per quei tre che non lo sapessero), risponderebbe di sì. Ma questo ci sta.

Fu vera gloria?

Un osservatore meno coinvolto emotivamente, invece, non può che riconoscere i meriti di una annata interista che anche se passa tragicamente dallo sbandieramento di un possibile nuovo Triplete tramutato nel Nullete sancito ieri sera, ha visto la squadra di Inzaghi lottare da protagonista per tutta la stagione. Sicuramente la rievocazione dell’impresa di Mourinho si è rivelata un boomerang, e tornando al concetto del traguardo sfumato negli ultimi metri, sovvengono alla mente le dichiarazioni di tifosi interisti VIP come il Presidente del Senato della Repubblica italiana, Ignazio La Russa che all’indomani della sconfitta contro il Milan nella finale della Supercoppa Italiana dichiarò: “Fatto il regalo della Befana a chi poi mangerà la polvere”. Sul fatto che la stagione rossonera sarebbe poi stata fallimentare è stato un buon profeta, ma forse non avrebbe immaginato che alla fine la quantità maggiore di polvere sarebbe stata ingerita dalla sua squadra del cuore, rimasta all’asciutto di qualunque trofeo.

Con gli occhi dei gufi

Probabilmente il fallimento – per chi lo vede tale – è negli occhi degli invidiosi. Ci piace menzionare le parole del grande portiere Gigi Buffon che a poche ore dalla finale tra Inter e PSG ha dichiarato: “tifare contro l’Inter in finale sarebbe da piccoli uomini”. Onore al merito per chi sa cosa vuol dire sentirsi tifare contro: da giocatore della Juve ha subito l’effetto delle gufate altrui in almeno due finali recenti di Champions (quella col Milan non la contiamo perché era una cosa tutta italiana). Ma il suo spirito da vero uomo di sport non è bastato ad evitare che la Francia ci battesse in territorio tedesco, diversamente da come accadde alla Nazionale italiana di Buffon in quell’indimenticabile Mondiale del 2006 (ma questa è storia del calcio). Ironia del destino è tra l’altro curioso il fatto che le quattro finali di Champions perse dalle squadre italiane dopo l’ultima vittoria dell’Inter (due per la Juve e due per l’Inter) abbiano visto sempre protagonista Marotta.

Il nostro vizio campanilista di tifare contro la squadra italiana finalista europea è una vecchia tentazione che non perderemo mai. Non abbiamo idea se ieri sera in Francia i tifosi del Marsiglia o di altre squadre abbiano “gufato” contro la squadra di Luis Enrique, ma se anche così fosse lo sciovinismo francese è certamente più forte delle faziosità provinciali.

Sarà rivoluzione?

In queste ore la domanda è se sarà rivoluzione in casa Inter o meno. In primis il dubbio principale riguarda il destino di Inzaghi. Eppure non sapremo mai se una sua eventuale partenza sia figlia della sconfitta di Monaco o se sarebbe avvenuta indipendentemente dall’esito della finale. Ma vedendo quello che è successo a Napoli con Conte, le vittorie facilitano tutto; anche la capacità di giudizio. Gufi o non gufi.