Milan, parla l’ex Ielpo: ”Traguardo Champions inarrivabile”

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L’ex Milan Ielpo analizza il momento rossonero

Contattato dalla redazione di Pianetamilan.it, l’ex portiere Mario Ielpo – in rossonero dal 1993 al 1996 – ha detto la sua in merito al deludente avvio di stagione del Milan di Montella.

Sul lavoro eseguito sin qui da mister Montella

“Non è facile lavorare quando si sentono tutte queste voci, ma questo è il ruolo dell’allenatore. Al Milan c’è una grandissima urgenza di risultati dovuta ai grandi investimenti fatti nella campagna acquisti estiva: se non dovessero essere centrati gli obiettivi ci potrebbero essere anche problemi dal punto di vista economico”.

Obiettivo Champions, pura utopia?

“Credo che sia quasi impossibile arrivare in Champions, non tanto per il distacco di punti, ma soprattutto per quello che hanno espresso le squadre che possono aspirare a questi quattro posti: c’è la Lazio, che nessuno si aspettava potesse fare un campionato del genere, l’Inter, che sta andando come un treno e la Roma ha superato brillantemente l’addio di Spalletti. Mi sembra davvero difficile che due di queste squadre possano perdere tutti questi punti, anche nel caso in cui il Milan iniziasse a correre”.

Il giudizio sulla stagione di Bonucci

Bonucci ha sicuramente giocato male, è inutile girarci attorno. Probabilmente ha patito due problemi: il primo è di carattere fisico, visto che lui e Biglia hanno dimostrato di essere indietro di condizione. Il secondo è che ha voluto un po’ fare il salvatore della patria, il che in un gioco di squadra è sempre sbagliato: bisogna pensare a se stessi in campo. Nella partita contro il Sassuolo le cose sono migliorate, visto che la condizione fisica è cresciuta e in più mi è sembrato più equilibrato.

Attacco sterile e un Suso a correnti alterne

‘’Il problema del Milan è che pochi giocatori entrano in area di rigore. Le reti arrivano esclusivamente da palle inattive o da azioni individuali di Suso. Mi sembra quindi più un problema di gioco che di uomini. Si è passati al 3-5-2, quindi era difficile dare una collocazione a Suso. In alcune partite infatti è rimasto in panchina, visto che si sono privilegiate le due punte, mentre in altre ha fatto la seconda punta, ma i risultati non ci sono stati. Suso dunque è stato messo in difficoltà, considerando che giocare in mezzo al campo è completamente diverso rispetto che a quando si gioca sull’esterno”.