Jannik Sinner, il nuovo fenomeno italiano del tennis mondiale

Sinner, numero 37 al mondo ma pronto a scalare la vetta della classifica ATP

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Sinner

Sinner, il tennista italiano più giovane a vincere in ATP

Con la vittoria di ieri a Sofia, Sinner è diventato il più giovane italiano di sempre a trionfare in un torneo ATP e da domani mattina entrerà ufficialmente nella Top 40 mondiale andando ad occupare la posizione numero 37.

Verso il vertice: la scalata di Jannik

Una scalata straordinaria considerando che l’altoatesino aveva chiuso il 2018 al numero 763 ed il 2019 al numero 78; ma Jannik Sinner punta decisamente più in alto ed ha tutti i requisiti per farlo: secondo molti addetti ai lavori nei prossimi anni entrerà stabilmente nella Top 10, e qualcuno si spinge addirittura ad indicarlo come il futuro numero 1 del mondo!

Il “peccatore” con la faccia da bambino e la freddezza di un veterano

Il suo cognome in inglese significa “peccatore”, il suo nome di battesimo invece, sia pure scritto in maniera diversa, riporta alla mente degli amanti di questo sport il francese Yannick Noah, il tennista d’oltralpe più vincente della storia, trionfatore a Roland Garros nel 1983.

E proprio sulla terra battuta parigina che il nostro Jannik aveva ottenuto, fino a ieri, il risultato più importante di una carriera appena agli inizi ma già carica di sogni e promesse; i sogni di un ragazzino dall’aspetto scanzonato e fragile, nonostante i suoi 188 centimetri di altezza, le promesse di un campione in pectore, predestinato a mietere successi e riportare finalmente ai massimi livelli il tennis italiano, che dopo tanti anni bui ha rivisto la luce in questi ultimi tempi grazie ad atleti come Berrettini, Fognini, Sonego, Seppi e Cecchinato ma che proprio in Sinner potrebbe trovare la sua magnifica punta di diamante.

Molto razionale, algido, Sinner ha un approccio mentale agli incontri quasi da veterano. Predilige le superfici veloci, è destro ed ha nel rovescio a due mani uno dei suoi pezzi forti; il rovescio incrociato è forse il suo colpo più efficace. Col dritto invece sa essere esplosivo con traiettorie schiacciate verso il basso e l’altezza gli consente una grande spinta sul servizio con il quale spesso supera i 200 km orari con la prima palla!

Le origini del nuovo “crack” italiano 

Di Sesto Pusteria, un comune del Trentino Alto Adige che vanta meno di 2000 anime e privo di ospedale, Jannik nasce nella vicina San Candido a due passi dall’Austria, tanto che impara la lingua tedesca prima di quella italiana.

I genitori, Siglinde e Hanspeter gestiscono un piccolo rifugio alpino ed instradano inizialmente il figlio allo sci, la passione di famiglia; Jannik è bravo ma dall’età di sette anni comincia anche a praticare il tennis ed i suoi primi maestri, Heribert Mayr ed Andrea Spizzica, intravedendo le sue potenzialità, ne favoriscono la scelta verso la racchetta in luogo dei bastoncini.

Grazie all’interesse di Massimo Sartori, all’epoca coach di Seppi, nell’estate del 2015 Jannik si trasferisce stabilmente al centro di addestramento di Bordighera, agli ordini di Riccardo Piatti, Andrea Volpini e Cristian Brandi. Fino al 2018 tuttavia i risultati non sono eccellenti, poi, quasi improvvisamente arriva l’esplosione che negli ultimi 24 mesi lo ha posto all’attenzione dei media e naturalmente degli sponsor.

Un talento da due milioni di euro

Secondo uno studio de “La Gazzetta dello Sport” Sinner è un brand già oggi da due milioni di euro a stagione! Rolex, Technogym, Parmigiano Reggiano e Alfa Romeo si sono aggiunti negli ultimi mesi a Nike e Head, perché a tutti è chiaro che, indipendentemente dai risultati che potrebbero anche tardare per qualche stagione, od arrivare soltanto ad intermittenza per normali motivi di crescita, personale e professionale, non c’è dubbio che al momento non esista un under 20 più promettente di Sinner, e non crederci fino in fondo sarebbe il solo, vero ed unico peccato.

Giampiero Giuffrè
Giampiero Giuffre, redattore di SportPaper.it e di Komunicare Editore, esperto di calcio italiano ed estero