Jovic: “Maldini mi contattò già quand’ero al Real. Ero pronto a restare alla Fiorentina ma volevo il Milan”

L'attaccante ha voluto fortemente la maglia rossonera

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l’esultanza di Jovic Ph: Keypress

Luka Jovic non nasconde il suo amore per il Milan. L’ex attaccante della Fiorentina è stato presentato in conferenza stampa alla vigilia dove ha parlato del suo arrivo in maglia rossonera.

Jovic: “Ho parlato con Rebic. E su Giroud..”

Hai creduto tutta l’estate di poter arrivare al Milan?
“È un grande onore e una grande soddisfazione giocare per un club così grande, farò di tutto per realizzare gli obiettivi. C’erano stati dei contatti ad inizio estate, poi la situazione si è sviluppata diversamente. Il mio desiderio era venire qui. Aspettavo il Milan, ho rifiutato tutte le altre offerte”.

Il flirt, però, è iniziato anni fa…
“Sì, c’erano stati contatti anni fa. Maldini mi contattò tre anni fa quando ero al Real Madrid, ma le cose non si misero in ordine. Ora però sono qui”.

Cosa puoi imparare da Giroud?
“Giroud è un grande giocatore, è il miglior cannoniere della Francia ed ha giocato in grandi club, avendo sempre grande successo. Sono sicuro che ogni giorno potrò imparare qualcosa da lui e mi impegnerò per farlo, in modo da sostituirlo quando sarà necessario nel modo migliore possibile”.

Rebic ti ha detto qualcosa?
“Ero con Ante a Francoforte. Ci siamo sentiti quando sono giunto qui, mi ha augurato buona fortuna e mi ha raccontato alcune cose molto belle”.

Cosa è successo l’ultimo giorno di mercato?
“Ero pronto a restare anche alla Fiorentina, ma ho atteso affinché arrivasse il Milan: sono molto contento”.

È la tua ultima chance?
“Questo è un grande passo in avanti per me dalla Fiorentina al Milan, è un livello superiore. Al Real ho avuto un crollo, le cose non sono andate nel migliore dei modi, ma ora sono parte di uno dei migliori club al mondo. Spero di avere fortuna e di tornare ai miei vecchi livelli”.

Perché hai performato solo a Francoforte?
“Se conoscessi questo segreto segnerei di più anche oggi. Tutto quell’anno andava secondo i piani: Hutter mi ha dato tanto, la squadra mi ha dato tanto. Spero con Pioli di fare lo stesso”.

Sei pronto per giocare titolare?
“Avrei bisogno di un po’ di tempo, ma non so quanto tempo ho a disposizione. Non sono al 100% fisicamente, quindi dovrò lavorare con molto impegno per essere pronto per le partite. Ho iniziato a lavorare seguendo un programma particolare, faccio qualcosa in più rispetto al resto della squadra, altre meno”.

Cosa ti ha detto Pioli?
“Mi ha detto che crede in me, devo ascoltarlo. Mi ha detto che sono sicuro che avremo un’ottima collaborazione. È un grande piacere lavorare con lui, sono stato accolto benissimo”.

Cosa non ha funzionato nella tua carriera?
“Non vorrei dire che qualcosa non ho funzionato… L’anno scorso non ho segnato molti gol, ma non ha giocato per 3 anni e mi aspettavo una stagione con salite e cadute. 13-14 gol e 5-6 assist: è una buona resa per uno che non ha giocato per tre anni. Cercherò di migliorare questi numeri”.

Cosa significa per te la maglia del Milan?
“Da piccolo ero tifoso del Milan. Mio padre e miei amici erano tifosi del Milan, è un desiderio che si realizza. Spero di dare il mio contributo”.

Tuo padre si chiama Milan…
“Papà e mia madre si sono sacrificati per me, hanno fatto di tutto affinché io potessi essere qui oggi. Da bambino mi allenavo con lui. Credo che sia felice come me. Ogni giorno ci sentiamo e mi dice ‘Figlio mio, lavora. Sei lì dove devi essere'”.

Riesci a sopportare la pressione?
“Assolutamente sì. Nel calcio c’è la pressione, cambiano velocemente le cose di partita in partita. Al Milan devi lottare sempre con la pressione. Penso che non avrò problemi”.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero