Lazio, Diaconale: “Cairo vuole stop definitivo per nascondere il fallimento del Torino”

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Dura risposta da parte del responsabile della comunicazione della Lazio Arturo Diaconale, che ha ribattuto sia al dottor Rezza sia al presidente del Torino Urbano Cairo

La battuta del dottor Rezza sulla possibile fine anticipata del campionato, ha scatenato un effetto domino devastante. Prima è arrivata la replica della Lazio per bocca di Arturo Diaconale, poi le “scuse” dell’epidemiologo. A quanto pare però, non hanno per niente stemperato gli animi. Anzi, è arrivata la replica di un altro dirigente biancoceleste, Stefano De Martino, il quale ha trovato la contro-risposta del medico ancor più “drammatica”.

Lazio, Arturo Diaconale vs Urbano Cairo

Nel mezzo ci sono state anche le parole del presidente del Torino Urbano Cairo, che fa eco di Giovanni Rezza sull’impossibilità di riprendere questo campionato. Diaconale non si è fatto attendere, in questi giorni è decisamente “on fire” e ad ogni minimo attacco contro la Lazio, fa sentire la sua voce in rappresentanza del club capitolino. Nel suo ormai noto taccuino biancoceleste con la solita retorica edotta che lo contraddistingue, non ha usato mezzi termini. Stavolta ha utilizzato una celebre affermazione dello scrittore nonché cardinale Roberto Bellarmino: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

A detta del dirigente laziale, le affermazioni di Cairo sarebbero esclusivamente di facciata. Dietro alla presunta preoccupazione del patron granata per la situazione generale del paese, si cela infatti la voglia di nascondere l’annata fallimentare del suo Torino e di evitare il pericolo retrocessione. Stando all’attuale classifica i piemontesi hanno appena due punti di vantaggio sulla zona a rischio (è da dire che hanno una partita in meno rispetto a Genoa e Lecce terzultimi). Secondo Diaconale, Cairo così come altri presidenti di Serie A impegnati nella lotta per non retrocedere, su tutti Cellino del Brescia (con cui c’è stata una querelle di recente), sperano di potersi “salvare” in questo modo e di evitare di precipitare in Serie B. Insomma, la mancanza del calcio giocato sta alimentando delle schermaglie per certi versi ancor più clamorose e nessuno sembra volersi tirare indietro.