Messi: confermati i 21 mesi di reclusione

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La Corte Suprema respinge il ricorso del calciatore argentino, sconto al padre, nessuno dei due andrà in galera

La Corte Suprema ha respinto il ricorso dell’argentino in merito alla cuasa per frode fiscale, per Messi confermata la pena di 21 mesi di rclusione, il padre dell’argentino ottiene uno sconto passando da 21 a 15. I due non finiranno in cella in quanto la legge spagnola per condanne inferiori a due anni di reclusione adotta la sospensiva, a patto che non ci siano condanne penali precedenti.

Ricordiamo che Messi era stato condannato per frode fiscale per le stagioni 2007-2008 e 2009, in quanto non aveva versato nelle casse del fisco spagnolo la somma di 4,1 milioni di euro relativi all’IRPEF, facendo per così dire “sparire” quanto dovuto al fisco attraverso una rete di società aperte nei paradisi fiscali.

Tutto ciò nello specifico riguardava quanto dovuto per lo sfruttamento dei suoi diritti d’immagine, nello stesso tempo il calciatore stipulò dei contratti per prestazioni di servizi con società residenti in Uruguay e Belize ed altri paradisi fiscali.

La Corte Suprema ha ritenuto il comportamento del calciatore argentino attivo, in quanto personalmente firmò dei contratti per la cessione dei diritti d’immagine alla Jenbril S.A.

Salvatore Ciotta
Salvatore Ciotta, redattore di SportPaper.it e di Komunicare Editore, esperto di calcio italiano ed estero