Milan, Brahim Diaz: “Con Pioli sono cresciuto tanto. Puntiamo allo scudetto”

Il trequartista spagnolo ha parlato a Radio Marca di Pioli, del Milan e di Zlatan Ibrahimovic.

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esultanza Brahim Diaz

Il trequartista spagnolo ha parlato a Radio Marca di Pioli, del Milan e di Zlatan Ibrahimovic.

E’ un Brahim Diaz rigenerato quello di inizio campionato che sta trascinando il Milan a suon di gol e grandi giocate. Il trequartista spagnolo è sempre più nel vivo del gioco di Pioli, allenatore che lo ha cambiato rispetto alle stagioni con il Real Madrid.

Il giocatore rossonero ha concesso un’intervista ai microfoni di Radio Marca dove ha parlato del suo rapporto con Pioli, del suo passato al Real Madrid e di quanto sogna la Nazionale spagnola di Luis Enrique.

Brahim Diaz: “Ho un bel rapporto con Ibra. Sogno la Nazionale”

Queste le parole del giocatore spagnolo:

“Momento più bello della mia carriera? Sto facendo quello che mi piace, giocare a calcio e divertirmi in campo. Sono molto contento per come è iniziata e voglio continuare a giocare ad alto livello”.

E su Pioli ha detto: “Quando hai quella continuità ti senti più sicuro, anche fisicamente ti senti meglio. È molto importante. Ho sempre creduto in me stesso, anche questo è un talento, e devo continuare a questo livello per continuare a dare più cose alla squadra”.

DIVERTIMENTO AL MILAN – “Mi piace ricevere palla sui piedi, affrontare l’avversario e creare pericolo. Mi piace giocare tra le linee, girarmi e avere quella visione. Gol e assist stanno arrivando e questo ti rende più decisivo. Sto cercando di arrivare molto di più in area, come è sempre stato, e questo è molto importante”.

SFIDE AMBIZIOSE – “Bisogna essere decisivi e in questo inizio stagione lo sono io, sempre con lavoro e umiltà. Abbiamo una squadra abbastanza buona e io sono una mezza punta a cui piace far stare meglio i suoi compagni”.

GESTIRE ENTRAMBI I PIEDI – “È qualcosa di innato. Sinceramente, l’unica cosa che ricordo quando avevo quattro o cinque anni è che avevo già un pallone sui piedi. Mi piaceva giocare da solo, perché avevo bisogno di un pallone solo per me stesso (ride, ndr), ma ho chiesto alla mia famiglia e mi hanno detto che è una cosa che ho sempre avuto. Da piccola avevo un allenatore che ci faceva indossare un calzettone bianco e uno nero, uno era quello buono e l’altro era quello cattivo, e ho fatto gli stessi esercizi con entrambi i piedi”.

AL CENTRO O IN FASCIA – “All’interno mi sento più a mio agio perché si vedono più spazi. Ho un buon effetto e la capacità di gestire entrambi i piedi mi permette di farlo da entrambi i lati. Avere questo mi dà anche un vantaggio. Hai una scelta, io preferisco dentro, ma sempre dove mi mette il mister”.

DUELLO CON L’ATLETICO – “Il modo migliore per difendere la palla è averla. Avere il possesso è anche un modo di difendersi. Questa è una cosa che ho imparato con Guardiola, ho avuto allenatori molto bravi. Con uno in meno dovevamo dare qualcosa in più per far viaggiare il pallone, ed è quello che proviamo a fare. Non solo io, abbiamo una grande squadra che sa farlo benissimo”.

LA VERTICALITA’ DEL MILAN – “La squadra è molto buona, molto compatta, ci piace attaccare velocemente e avere palla. Abbiamo un gioco vario in cui possiamo avere palla, ma anche fae due o tre tocchi nell’area avversaria. Abbiamo giocatori con una velocità incredibile e questo rende il mio gioco più facile”.

RAPPORTO CON PIOLI – “Pioli è un ottimo allenatore. Mi ha fatto crescere, mi ha aiutato molto nel gioco e il suo spirito nello spogliatoio, la sua passione per il gioco, si sposa molto bene con i giocatori che ha. Di fronte alla sua figura ci sono solo parole buone. Stiamo facendo un ottimo inizio di campionato e anche l’ultima è stata molto buona”.

SERIE A – “Amo guardare il calcio e la Serie A è uno dei campionati che guardo. Ci sono tanti calciatori di talento che fanno la differenza. Non sono più squadre che si chiudono dietro, ma giocano a visto aperto. L’Atalanta, per esempio, marcano l’uomo a tutto campo, o anche l’Hellas Verona, che ora affronteremo. Il calcio è cambiato in meglio in Italia e il talento si vede e si nota, anche se ha anche quella parte più tattica. Mi piace molto questo calcio, lo amo, mi trovo molto bene qui”.

SEGNI DEI TACCHETTI – “Ne ho abbastanza. Può darsi che il mio calcio li inviti a darmi qualche bastone”.

IBRAHIMOVIC – “La prima volta che sono entrato in spogliatoio il primo che ho incontrato è stato Ibra. Sappiamo già com’è, ma è incredibile perché aiuta tutti i compagni e pretende il massimo da te. È un leader dentro e fuori dal campo e il mio rapporto con lui è molto buono. Ama il mio calcio e pretende di più da me perché dice che ho molto talento. Continua a fare la differenza ed è quello che si può dire di un calciatore come Ibrahimovic”

OBIETTIVO SCUDETTO – “Siamo partiti molto bene e lo scudetto è un obiettivo, perché noi siamo il Milan. Dobbiamo andare partita per partita e continuare così. Ognuno contribuisce con il suo granello di sabbia, il gruppo è molto unito. È un campionato molto competitivo”.

RAGGIUNGERE LA NAZIONALE – “E’ un orgoglio rappresentare il proprio Paese, è qualcosa di unico. Devo continuare a lavorare, continuare come sto facendo, perché questa opportunità arrivi”.

PASSATO AL REAL MADRID – “Ora sono concentrato sul Milan, che è un grande club, e non posso dire molto di più. Gli auguro il meglio, perché ora sono qui”.

RAPPORTO CON ZIDANE – “Zidane è una leggenda come giocatore e anche come allenatore è stato molto bravo. L’affetto era reciproco, andavamo molto d’accordo e so che gli piaceva il mio calcio. Ho lavorato per poter avere quei minuti. Sono stato molto bene con lui e lui anche con me”.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero