Milan, Collovati: “Pioli ok, ma l’idea Rangnick mi affascina”

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Collovati sempre più attratto da Rangnick

Collovati – Milan | Fulvio Collovati, ex difensore del Milan, in un’intervista rilasciata ai colleghi de “La Gazzetta dello Sport” ha parlato del suo ex club.

Queste le sue dichiarazioni

Se Fulvio Collovati fosse il proprietario del Milan, confermerebbe Pioli?
«A oggi non gli si può imputare nulla,
ha fatto un buon lavoro. Però mi pare di capire che lo società sia orientata su altre scelte».

Ogni riferimento a Rangnick è tutt’altro che
casuale…
«Io non avrei preclusioni di fronte a un progetto affidato a lui. Mettiamola così: Pioli merita di sedere sulla panchina del Milan per quanto fatto vedere in questi mesi, ma se il club decidesse di puntare su Rangnick l’idea mi affascinerebbe parecchio».

Che cosa la intriga di più?
«Non c’è dubbio che Rangnick sia uno dei
migliori su piazza nel valorizzare i giovani
talenti. È una qualità che gli riconoscono in
tanti, anche perché parlano i risultati ottenuti
con Lipsia e Salisburgo. Il Milan va in questa
direzione, ed è una filosofia che andrebbe
seguita da tanti altri club».

Tornare ai vertici così, però, diventa sempre
più difficile.
«Serve tempo, ma se c’è una cosa che il calcio può imparare dal momento particolare e drammatico che tutto il mondo sta
attraversando è proprio questa: bisogna
ripensare il sistema, renderlo economicamente più sostenibile. La strada intrapresa dal Milan è quella giusta: stipendi più bassi, acquisti alla portata e fiducia negli under 25. In un contesto del genere, puntare su Rangnick sarebbe una scelta assolutamente condivisibile. Anche se
non mi è piaciuta la modalità in cui sono
avvenuti i contatti».

Pioli non è un profilo adatto a lavorare con i
giovani?
«Lo è, certamente, l’importante è che la società sia chiara da subito: se si va avanti con lui l’appoggio e la fiducia dovranno essere totali».

Montella, Gattuso, Giampaolo e Pioli: il Milan
ha cambiato cinque allenatori nelle ultime tre
stagioni. Chi l’ha convinta di più?
«Gattuso era l’unico che non avrebbero dovuto lasciarsi scappare: lavorando sulle motivazioni ha portato il Milan a un passo dalla Champions. E sta facendo molto bene anche a Napoli. Rino trasmette l’esperienza del calciatore che ha giocato ad alti livelli. Lo ha fatto anche Pioli…».

Ma…?
«Ma è un ottimo professionista a cui forse
finora è mancato il salto di qualità definitivo.
Magari un trofeo in bacheca: a volte è questione di fortuna, ma in Italia è difficile convincere i club ad aprire un ciclo se non vinci qualcosa».