Kjaer: “Io penso solo al Milan, ma nel calcio può succedere tutto”

Kjaer parla della sua esperienza al Milan

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Kjaer
STEFANO PIOLI SI COCCOLA SIMON KJAER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Protagonista dello scudetto di due stagioni fa col Milan, Simon Kjaer è ormai uno dei veterani del club rossonero, col quale, nonostante l’età, ha già collezionato più di qualche presenza quest’anno, contribuendo al momentaneo primo posto del Diavolo.

“Tornare in Danimarca? Per adesso penso solo al Milan”

Per un’intervista rilasciato per il suo sito simonkjaergifs.com, il calciatore danese ha parlato della sua esperienza con il Milan e del suo ormai prossimo record di presenze con la Nazionale, sottolineando anche la sua volontà di rimanere in rossonero.

Ecco le sue parole:

Su una possibile carriera da allenatore:

“Al momento direi di no. Adesso come adesso sono concentrato solo a giocare. Però… Io amo il calcio, perciò chi sa cosa può accadere? Dovrei lasciare una porta aperta, in questo caso. Mai dire mai nel calcio”.

La partita migliore in rossonero:

“Questa è una domanda difficile. Perché quando giochi per un club di alto livello come il Milan, e con la mia mentalità, ogni partita è speciale. Ma se proprio mi costringi a scegliere, allora forse i quarti di finale di Champions League contro il Napoli, che stava avendo una stagione meravigliosa in Serie A allo stesso tempo. Quando li abbiamo battuti e ci siamo qualificati tra le ultime quattro d’Europa, stavamo dimostrando al mondo che eravamo tornati proprio dove un club come il Milan deve stare, tra i migliori. Quando sono arrivato la posizione era circa a metà classifica e avevo un solo obiettivo: con ogni fibra del mio corpo desideravo aiutare il club a tornare al top della Serie A e al top in Europa. Perciò è stato emozionante essere lì, così come lo scudetto.

A breve recordman di presenze con la Danimarca:

“Sono due grandi cose per me, difficili da paragonare. Ma se devo scegliere, devo dire che il traguardo più grande è sicuramente il record di partite in nazionale come calciatore danese. Mi ci sono voluti 14 anni per raggiungerlo quindi è qualcosa di davvero speciale. Ho giocato più della metà di queste partite internazionali come capitano e questa è un’altra cosa che mi rende orgoglioso. Mi piace prendermi le responsabilità e per il gruppo è sicuramente la cosa più importante nel calcio. Chiaramente sono molto contento delle mie 100 presenze in rossonero ma devo ammettere che il record di Maldini, con più di 900 presenze, è davvero molto lontano”.