Mister gol Aubameyang

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Aubameyang

Se si da un’occhiata alla Bundesliga si nota, da quattro stagioni a questa parte, che la massima serie tedesca è dominata dal Bayern Monaco. La squadra di Josep Guardiola, pronta a passare tra le sagge mani (ed i saggi consigli tattici) di Carlo Ancelotti, si sta avvicinando alla vittoria del suo quarto titolo consecutivo, il ventiseiesimo totale. Ed in Champions League sta andando avanti di luce riflessa.

Aubameyang Re del gol

I bavaresi stanno disputando un campionato a parte, da extraterrestri. Chi invece sta comandando il campionato dei “normali” è il Borussia Dortmund, che però ha diciannove punti sulla terza in classifica, la sorpresa Herta Berlino.

Dopo alcuni anni anonimi, da sei stagioni i giallo-neri della Renania Settentrionale-Vestfalia sono una delle più belle realtà non solo del calcio teutonico, ma di tutta Europa. Ed il 25 maggio 2013, a Wembley, il Bayern Monaco ha avuto la meglio contro il Borussia solo nei minuti finali vincendo la Champions League.

Alla guida di quel Borussia c’era Jurgen Klopp, uno dei più preparati (e carismatici) tecnici d’Europa. Era un Dortmund molto forte (due Meisterschale, una Coppa di Germania e tre Supercoppe) composto da giocatori di puro talento e tanta tecnica: da Mats Hummels a Łukasz Piszczek in difesa, Jakub Błaszczykowski a İlkay Gündoğan a centrocampo, da Marco Reus a Robert Lewandowski a Kevin Großkreutz in attacco, con Mario Gotze che a Wembley era in tribuna per un infortunio.

Con i se e con i ma non si gioca a calcio, ma se in quella squadra ci fosse stato l’attuale suo capocannoniere, magari sarebbe arrivata la seconda Champions League. Stiamo parlando di uno dei più forti attaccanti dei top five campionati europei, Pierre-Emerick Aubameyang. Un concentrato di forza e fiuto del gol che stanno portando l’attaccante franco-gabonese ad essere uno dei giocatori più ricercati sul mercato

E pensare che il ragazzo di Laval, città francese della Mayonne, erede di una famiglia di calciatori, ha militato nel settore giovanile del Milan. Ma i rossoneri, nel 2008, non trovarono nell’attaccante classe 1987 l’uomo giusto su cui puntare negli anni a venire, nonostante nella Youth Cup 2007, la Champions riservata alle formazioni Primavere, avesse vinto la classifica dei cannonieri. Il fisico non lo aiutava nonostante in zona gol fosse devastante e quindi il Milan decise di darlo in prestito altrove, affinché potesse affinare il fisico e la tecnica.

E Aubameyang iniziò a girare il campionato francese tra Digione, Lille, Monaco e Saint Etienne, che nel 2012 lo acquistò dal Milan a titolo definitivo per neanche 2 milioni di euro, dopo l’ennesimo prestito annuale. Se nelle prime tre squadre non ha fatto vedere cose egregie, il meglio di sé lo ha dato con i verts. E su di lui ha investito il Borussia Dortmund vice campione d’Europa, strappandolo al Saint Etienne per tredici milioni di euro pochi mesi dopo la sconfitta di Champions.

E in tre stagioni in Germania, “P-EA” ha iniziato a segnare a raffica: di destro, sinistro, di testa. Tirando fuori dai pantaloncini la maschera dell'”Uomo ragno” dopo ogni marcatura, un retaggio di quando militava nel Saint Etienne. Oltre a Spiderman, Aubameyang ha anche indossato la maschera di Batman, con il compagno Marco Reus nei panni Robin. Insomma, Pierre-Emerick Aubameyang un cecchino con una buona dose di ironia. Che piace da impazzire ai tifosi.

In questa stagione, il numero 17 di Thomas Tuchel sta viaggiando una media gol molto alta: 23 reti in campionato che, con quelle segnate in Europa e nella coppa di Germania, spingono il capitano del Gabon a 36 reti, con ben undici assist complessivi. Insomma, numeri da capogiro per un attaccante che sta entrando nel suo zenith e che vuole portare il Borussia Dortmund alla finale di Basilea di Europa League. Ci riuscirà? I presupposti ci sono, ma prima ci sarà da battere, nei quarti, il Liverpool che ha un allenatore che dalle parti del Signal Iduna Park ha fatto la storia: Jurgen Klopp.

Si fa invece in salita la corsa per la vittoria della Scarpa d’oro, il trofeo assegnato ogni anno al calciatore che ha segnato di più nei campionati europei: “P-EA” ha davanti a sé gente come Jonas, Higuain e Ibrahimovic che hanno segnato trenta reti e difficilmente il premio sarà suo.

In tutte queste incertezze (di vittorie), forse una certezza ci sarà durante l’estate: Pierre-Emerick Aubameyang dovrebbe lasciare il Borussia Dortmund. Il franco-gabonese andrà in scadenza nel 2020, ma il suo nome è sui taccuini delle principali squadre europee.

Molti team stanno bussando alla porta del presidente Reinhard Rauball per avere informazioni sul suo numero 17, in particolare Real Madrid, Manchester United, Napoli ed Arsenal: i galacticos vorrebbero il gabonese per sostituire nel caso (ma anche no) CR7, girando al Borussia il rientrante Alvaro Morata; i red devils gli darebbero i galloni di prima punta per ritornare al più presto in Champions; i partenopei lo vedrebbero bene per sostituire (in caso di partenza) Higuain, mentre i gunners pare abbiano messo sul piatto circa 60 milioni e non è detto che l’Arsenal si qualifichi direttamente in Champions League.

In casa Borussia non è arrivato nessun nein alla cessione del giocatori, ma i giallo-neri non scherzano: Aubameyangsi si muoverà per non meno di 100 milioni. Una cifra monstreche ha spiazzato coloro che volevano il giocatore, salvo il Real che tra cash e il prestito di Morata (se davvero le merengues opteranno la recompra di 30 milioni verso la Juventus) ci potrebbe arrivare, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo…la ri-elezione di Perez. L’ultimo Pallone d’oro africano non ha mai nascosto di voler giocare un giorno nel Real (e chi non lo vorrebbe?), ma prima di imbastire una trattativa bisognerà fare i conti (nel vero senso della parola) con i dirigenti del Borussia. Lui in Renania sta bene, i tifosi lo adorano e difficilmente saluterà la squadra che lo ha fatto diventare uno dei top player mondiali.

Il giocatore ha un pregio ed un difetto (da niente, però): è prossimo ai 27 anni, quindi sta entrando nel top della sua condizione di calciatore ma il calcio spagnolo, inglese ed italiano non hanno le difese “allegre” della Bundesliga, anche se “P-EA” ha avuto modo di confrontarsi con molte squadre top europee tra Champions ed Europa League, segnando.

Pierre-Emerick Aubameyang è un top player e vale quanto Robert Lewandowski in Germania, Gonzalo Higuain in Italia, Leo Messi e Ronaldo in Spagna (con le debite proporzioni), Zlatan Ibrahimovic in Francia e Sergio Aguero in Inghilterra. Il giocatore ha talento da vendere ed i numeri sono dalla sua parte.

Non si segnano per caso cinquantacinque reti in tre stagioni di Bundesliga, uno dei campionati che si sta imponendo come il nuovo el dorado calcistico europeo, dove programmazione ed innovazione sono parole che vanno a braccetto, e l’ex Saint Etienne ogni stagione sta diventando più forte di quella precedente.

Poteva giocare e (magari) sfondare anche nel Milan, ma in Pierre-Emerick Aubameyang, dalle parti di Milanello, non hanno creduto e ora tutti si stanno mangiando le mani. Si vede che non era destino.

Un vero peccato. Chissà che aste ci sarebbero state al fantacalcio per accaparrarselo…