Superlega, ecco il nuovo progetto salva calcio

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Ph.Fornelli

Superlega, nessun club permanente

A pochi giorni dalla sentenza di Madrid che inpedisce alla Uefa e alla Fifa di attuare sanzioni ai club promotori della Superlega( Juventus, Real Madrid e Barcellona), il CEO dell’A22 Bernd Reichart ha parlato così ad una intervista a L’Equipe:

“Il formato non prevede membri permanenti, non sarà più una competizione elitaria chiusa, ma aperta e basata sul merito. Sarà gestita dai club e compatibile con i campionati nazionali”.

Il nuovo progetto dice anche basta alle spese folli dei club. ”Ci sarà un rigido fair-play finanziario. Oggi troppi pochi club generano profitto, la maggior parte di essi si indebitano e rischiano di scomparire, altri invece rinunciano proprio agli investimenti – ha aggiunto Reichart -Le società non potranno dedicare più del 55% del loro budget agli stipendi e vogliamo anche vietare sponsorizzazioni ‘gonfiate’. Non è possibile spendere più di quanto si genera”.

Non manca, però, un attacco alla Uefa e al presidente Ceferin. ‘Il calcio sta perdendo attrattività e potere economico, molte società condividono questa preoccupazione e stanno discutendo con noi per risolvere i problemi. Il sistema attuale e la nuova Champions League non sono adatte. Ci sono troppe partite inutili, pochi big match tra squadre forti e la competizione entra nel vivo soltanto nel mese di febbraio. Vogliamo avere il diritto di portare proposte senza avere la minaccia di essere sanzionati. La Uefa è resistente a ogni tipo di cambiamento perché vive bene così, senza concorrenza, senza rischi imprenditoriali ed esercitando un’influenza significativa. E’ un monopolio che dura da 45 anni. Questa però è discriminazione, l’autorizzazione di lanciare un nuovo campionato deve essere approvata da un soggetto terzo, perché dobbiamo dipendere da un’organizzazione svizzera? Chiediamo che i club recuperino la loro sovranità e che siano padroni del loro destino. Ci sembra ingiusto che le società si prendano enormi rischi dal punto di vista economico e poi non abbiano potere decisionale”.