Valentino Rossi story… The Doctor

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IL GENIO DELLE DUE RUOTE: VALENTINO ROSSI STORY

DAI GO KART AL MOTOMONDIALE

Valentino Rossi, classe 1979, ama le moto sin da bambino. Il padre, Graziano Rossi, pilota motociclistico, ha tramandato la sua grande passione al primogenito. Valentino inizia la sua avventura con i go kart, ma poco dopo passa alle due ruote. Ha solo 9 anni quando prende la prima licenza da pilota e inizia a correre con le minimoto nel Moto Club di Cattolica. Per il pilotino di Tavullia è già tempo di grandi cambiamenti: a 13 anni sale su un’Aprilia e l’anno dopo prende parte al campionato Sport Production guidando una Cagiva Mito 125. Nel 1995 è il vincitore del campionato italiano 125, già pronto per grandi traguardi. L’anno della svolta è il 1996: Valentino Rossi fa il suo esordio nel motomondiale.

PALMARЀS

A soli 17 anni, in sella ad un’Aprilia a due tempi, entra nella categoria 125. Il 1996 è anche l’anno della sua prima pole e della prima vittoria, arrivata a Brno nel Gp della Repubblica Ceca. Ma è l’anno dopo, il 1997, a regalargli il sogno più grande: il primo titolo mondiale. Rossi, con 321 punti e 11 vittorie, è il campione del mondo. Che il ragazzino avesse la stoffa del fuoriclasse era già chiaro all’epoca, infatti, dopo solo due anni in 125, Valentino è pronto ad affrontare la categoria successiva. Inizia la stagione 1998 in 250. L’inizio non è dei migliori: Rossi colleziona una serie di cadute, ma riesce ugualmente a portare a casa 9 vittorie e il secondo posto nel campionato, vinto dall’altro pilota italiano Loris Capirossi. Dopo un primo anno caratterizzato da alti e bassi,dopo aver preso confidenza con la moto vince il motomondiale anche in 250. Il ragazzino appena maggiorenne vanta già due titoli mondiali. Dimostra di avere le carte in regola per diventare “il” campione: gli viene data sin da subito la possibilità di dimostrarlo a tutti. Nel 2000 c’è il passaggio alla tanto ambita 500. Valentino Rossi abbandona la sua Aprilia e approda alla Honda. Il primo anno nella classe regina gli regala il secondo posto nella classifica mondiale. Anche qui, come nelle due categorie precedenti, non fa fatica ad ambientarsi e portare così a casa un nuovo mondiale. A 22 anni ha già in cassaforte tre mondiali. Nel 2002, con il cambio di categoria, si passa dalla 500 alla MotoGp, ma Valentino Rossi non è per nulla intimorito, tanto da conquistare il suo quarto mondiale. L’anno successivo raggiunge uno dei tanti record: non vince il campionato, ma conclude la stagione essendo riuscito a conquistare il podio ad ogni gara. Ma è il 2004 l’anno dei cambiamenti: dopo tre mondiali vinti con la Honda, Valentino decide di passare all’altra scuderia giapponese, la Yamaha. Questa scelta si preannuncia una vera e propria scommessa per il pesarese: molte erano infatti le critiche circa la reale competitività della moto. Contrariamente alle aspettative, è proprio in sella alla Yamaha che Rossi raggiunge la piena maturità. Da questo momento in poi, la sua carriera procede brillantemente, riuscendo a vincere altri due titoli mondiali, nel 2004 e nel 2005. È tempo di record! Valentino è il primo pilota a vincere 5 titoli consecutivi. Gli anni successivi (2006-2007) sono avari di risultati, complice anche il primo infortunio in carriera. Nel 2008 Rossi torna ad essere competitivo e porta a casa l’ottavo mondiale. Un nuovo record arriva nel 2009: la 100esima vittoria tra 500 e MotoGp, battendo così il record di un altro campione, Giacomo Agostini. Sempre nel 2009 riesce ad avere la meglio sul suo nuovo compagno di squadra Jorge Lorenzo, vittoria che gli consegna il 9 titolo. Il 2010 è l’anno peggiore: arriva il primo grave infortunio nella carriera del pesarese, proprio su una pista a lui così cara come il Mugello. Durante le prove, a causa di una brutta caduta, Valentino riporta la frattura scomposta di tibia e perone ed è costretto a dire addio al sogno del decimo mondiale. Nel 2011 Rossi aggiunge un tassello alla sua carriera. Dopo 6 anni in Yamaha, Valentino ufficializza il suo passaggio in Ducati. Questo sodalizio sembrava promettere grandi risultati, ma così non è stato. Nel biennio in Ducati, Rossi è riuscito a collezionare soltanto tre podi. Un vero e proprio fallimento sia per il pilota che per i tifosi, da sempre abituati a gioire per i grandi risultati del Dottore. Questi due anni difficili hanno arrecato anche non pochi danni d’immagine al nove volte campione del mondo, senza però riuscire a demotivare un Valentino che, nel 2013, torna di nuovo in sella alla Yamaha, più carico che mai, ritrovando il suo compagno di squadra Lorenzo, campione in carica. Dal 2014 al 2016. un Rossi rinvigorito colleziona ben tre secondi posti nella classifica mondiale.

COSA RISERVERÀ AL DOTTORE IL FUTURO?

Nel corso della sua carriera Rossi ha lottato contro molti nemici: da Biaggi, Gibernau, Hayden fino ai più recenti Lorenzo e Marquez. È strano pensare che quando Rossi guadagnava i suoi primi mondiali, Lorenzo e Marquez erano nati da appena qualche anno e invece oggi sono i suoi più agguerriti avversari. Ma il Dottore, nonostante i suoi 37 anni, continua ad avere la grinta di un ragazzino e combatte da guerriero qual è per dare filo da torcere alle giovani promesse. E quando qualcuno prova a chiedergli se è giunto il momento di fermare la sua moto ai box, lui risponde che ha ancora la forza ma soprattutto la voglia di correre. Il sogno resta quello di vincere il decimo titolo mondiale. Ha un contratto che lo lega alla Yamaha fino al 2018 e certo lo vedremo correre per ancora due anni. E anche quando deciderà che sarà arrivata l’ora di fermarsi, per la gioia di alcuni e la stizza di altri, il Dottore non lascerà il mondo delle moto. Come è già noto a tutti, dal 2014, ha fondato una propria scuderia, la VR46 Riders Academy, che milita ad oggi in moto3 e moto2 ed è formata da ragazzi pieni di talento. Per il momento, non ci resta che goderci appieno questi ultimi anni e chissà quali soprese potrà ancora riservarci il Dottore.