Boxe: Tim Tszyu è pronto a uscire dall’ombra del padre

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Tim Tszyu ha ammesso: “Voglio essere tra i migliori pugili nella mia categoria di peso”

Il figlio del grande campione Tszyu, vuole cercare di uscire dall’ombra di suo padre che fu detentore del titolo mondiale delle sigle IBF – WBC e WBA. Considerato da Ring Magazine il miglior pugile della prima decade del XXI secolo, Kostya Tszyu (31-2-0), di origine russo ma da anni ormai cittadino australiano, fu un pugile di grande caratura mondiale che nel lontano gennaio del ’95 divenne campione del mondo nella categoria dei superleggeri IBF, sconfiggendo per KO tecnico a Las Vegas il portoricano Jake Rodrìguez; difendendo poi la cintura altre 5 volte. Nel’ 98 vince contro il cubano Diosbelys Hurtado ottenendo il titolo mondiale interim dei superleggeri WBC. Nel 2000 vince per KO tecnico contro un grande della boxe mondiale anche se ormai nella sua fase decadente il campione messicano Julio Cesar Chavez; nel 2001 unifica il titolo WBC con quello della WBA con una vittoria alla settima ripresa su Mitchell, aggiungendo poi anche il titolo IBF dopo aver sconfitto Zab Judah. Si ritira combattendo per l’ultima volta nel giugno del 2005 perdendo contro Ricky Hatton.

Tim Tszyu, classe ’94, che vuole seguire le orme del padre e cercare di essere tra i migliori nella sua categoria, mercoledì 26 agosto incontrerà il connazionale Jeff Horn, al Queensland Country Bank Stadium, Townsville, Queensland, in Australia.

L’intervista:

In un intervista il figlio d’arte ha esposto le sue ambizioni: “Sarà un gran bel match, sapendo che anche tutto il mondo lo guarderà. Questo mi porta sempre più vicino all’obiettivo: il titolo mondiale. Un altro obiettivo è quello di riportare in vita la boxe in Australia, anche perché sembra morta da un po’ di tempo” – aggiunge poi sulla sua carriera: “Per ora è andato tutto bene“, ha detto Tszyu. “Mi piace il fatto che nei prof ci siano molti round a disposizione per tentare di mettere KO l’avversario. Nei dilettanti invece puoi uscire barcollando per tre round e finire comunque il combattimento.”

Il pugile australiano ammette, poi, che a causa della pandemia COVID-19, l’allenamento non è stato così semplice come lui e il suo team avrebbero immaginato e voluto. Inoltre parlando del suo avversario dichiara: “Non ho niente di negativo da dire su di lui. Penso solo che sia un ragazzo infelice, e quando sei un ragazzo infelice, dirai solo cose infelici. È chiaramente consapevole di qualcosa, e non mi preoccupo di questo. Mi concentro su una cosa sola ed è allenarmi duramente e poi far si che il mio allenamento esca fuori durante il match“.

Infine pensando al suo futuro ammette: Voglio essere tra i migliori contendenti nella mia categoria di peso. Ho ancora un po’di strada per arrivarci, ma ci sono quasi. Sento che se vincerò questo incontro, potrà essere un campanello per tutti i grandi pugili del mio peso, anche perché Jeff Horn è stato un ex campione del mondo. Il mio obiettivo è combattere solo con i migliori“.

Daniele Amore
Daniele Amore, Direttore di SportPaper.it e di Komunicare Editore, esperto di calcio italiano ed estero