Chiellini: “Sono un pretoriano di Allegri. Conte mi ha cambiato la visione del calcio. Sulla Juve e Vlahovic dico che…”

Il difensore racconta la sua Juve con uno sguardo al futuro

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GIORGIO CHIELLINI PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Giorgio Chiellini ha parlato a Sky Sport della Juve toccando alcuni temi importanti e del suo futuro da dirigente.

Chiellini dice tutto

Cosa ne pensi della Juve di quest’anno? Che percorso sta facendo?

“Ci sono diversi giocatori come Alex Sandro, Danilo e Szczesny che sono lì da tanti anni, l’imprinting Juve c’è: poi ci sono i cicli, che finiscono e ricominciano. Ora si sta creando un nuovo ciclo, con nuove figure di riferimento: Rabiot e Danilo sono i due totem che sono stati designati per questo ruolo. Locatelli sta crescendo dentro il gruppo e lo spogliatoio. Però ci vuole tempo: Manuel e Chiesa sono quelli che dovranno caricarsi la squadra sulle spalle un domani, ma come noi non l’abbiamo presa a 24-25 anni perché c’erano altri, anche loro non possono ancora farlo”.

Diresti ad Allegri di giocare meglio?

Sono un pretoriano di Allegri! Allegri e la Juventus stanno facendo il massimo, sono ad un passo dall’Inter. Fatico a pensare a una Juve con più punti con la rosa attuale. Poi è vero che si può giocare meglio, ma sono convinto che stiano cercando di migliorare: stanno provando a essere un po’ più alti e ci stanno riuscendo anche. Quello che manca ancora è riuscire ad abbassare il ritmo, andare in gestione per tirare il fiato e poi rialzarlo, ma per questo serve esperienza”.

Su Vlahovic…

Dusan è molto esigente con sé stesso, gli servirebbe più leggerezza. Fa parte del percorso di maturazione: è una delle cose che gli è stata detta fin da subito. A volte è ‘pesante’ e compassato perché è arrabbiato con se stesso perché non riesce a fare quello che vorrebbe: vorrebbe spaccare il mondo sempre. Nelle ultime gare è cresciuto come prestazioni, poi il gol può arrivare come no. Gli servirebbe un po’ di leggerezza…”.

Quanta importanza ha avuto Conte nella tua carriera da calciatore?

Il primo che mi ha cambiato la visione e mi ha fatto giocare a calcio oltreché a calci (ride, ndr) è stato Antonio: mi ha obbligato a giocare la palla dalla linea di fondo, prima per me c’era solo il rinvio e poi si saliva”.

Stai valutando la possibilità di avere un futuro come dirigente?

“Mi piacerebbe ma non sono ancora pronto, ho giocato una settimana fa la mia ultima partita. Ci vuole tempo e impegno, se hai queste due caratteristiche è già una buona base. Vediamo”.

Matteo Capone
Matteo Capone, redattore di SportPaper.it e di Komunicare Editore, esperto di calcio italiano ed estero