Covid, quante polemiche: che ne sarà del calcio italiano?

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Lega Serie A

In questi giorni si è parlato più di covid che di campo. Tra aumento positivi tra i calciatori, partite rinviate e dichiarazioni di addetti ai lavori e politici le polemiche impazzano

Il Covid-19 si è ufficialmente abbattuto sul calcio italiano e non solo per il crescente numero dei positivi all’interno delle rose delle squadre di Serie A. 

Ciò che sta destabilizzando il nostro pallone sono i polveroni che si sono elevati intorno al massimo campionato di calcio (e di conseguenza su quelli minori). Tutto è partito con il “caso Genoa” con l’aumento dei contagi all’interno del team rossoblu che ha comportato il rinvio della partita con il Torino.

Il tutto è poi proseguito con Juventus-Napoli, il match di cartello della terza giornata non disputato perché la formazione campana non si è presentata. La positività di Zielinski ed Elmas avrebbe dovuto far scattare la formazione della “bolla” in casa partenopea per consentire al resto della squadra di poter proseguire la regolare attività agonistica.

Così non è stato e per questo l’ASL della Campania ha vietato a Mertens e compagni partire alla volta di Torino. La Juventus si è comunque presentata per invalidare il match e poter ottenere la vittoria a tavolino (così come previsto da regolamento). Il giudice sportivo non si è ancora pronunciato a riguardo, ma all’ombra del Vesuvio sono già pronti ad azioni legali nel caso in cui venga comminato lo 0-3.

Covid minaccia sulla Serie A?

Nel frattempo però in tanti si stanno esprimendo sull’argomento creando di fatto due fazioni: coloro che vogliono andare avanti nel rispetto dell’attuale protocollo e chi invece ritiene che il calcio vada fermato o quanto meno rivisto. 

Il ministro della salute Roberto Speranza qualche giorno fa aveva dichiarato che si sta pensando troppo al calcio e meno alle scuole. Inoltre nonostante sia un noto tifoso romanista si è detto contrario alla riapertura degli stadi in questa fase. Di tutt’altro avviso il Ct della Nazionale Roberto Mancini secondo cui lo sport è un diritto. L’ex tecnico dell’Inter si è detto favorevole alla riapertura parziale degli stadi così come accade in altri paesi (dove la situazione generale dei contagi è addirittura peggiore di quella del Bel Paese.

Ancor più drastica è la presa di posizione del Codacons secondo cui si dovrebbero fermare tutti i campionati. In caso di mancato stop da parte del Governo il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi è pronto a fare ricorso al Tar.

Insomma, cosa succederà al calcio italiano? Dopo la sosta dovrebbe iniziare la “vera stagione” con l’inizio delle coppe europee, ma al momento la situazione rimane decisamente vaga e priva di certezze.