Gattuso: “Chiedo senso di appartenenza e disciplina. Giocheremo con una difesa a 3, l’attacco cambierà in base alle necessità”

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Rino Gattuso

Fassone: ‘’Gattuso era la scelta giusta da fare’’

L’amministratore delegato Marco Fassone è intervenuto in apertura di conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore Gattuso:

‘’Ho preferito darvi 3 minuti di introduzione per poi dare a Rino il modo di rispondere alle vostre domande. Ci tengo ad esprimere 3 riflessioni per introdurre la giornata.
Su Montella ho visto e letto di fulmine a ciel sereno, ma il cielo sul Milan non è poi così sereno vista la media di 1,2/1,4 punti. Domenica ho passato una notte molto complicata prima della chiaccherata mattutina con Han Li, visto il rapporto che si era creato con Montella. A Vincenzo non posso che dire grazie per quanto fatto nei mesi insieme e per aver raggiunto l’obiettivo dell’Europa League la scorsa stagione. Ora si apre una nuova pagina.
Massimiliano Mirabelli ha la mia totale fiducia per quanto fatto fino ad oggi, nonostante abbia ampie responsabilità tecniche soprattutto per quel che riguarda la scelta dell’allenatore. Certamente sappiamo cosa non sta andando, e con il tempo saranno risolte.
La scelta di Rino non è stata fatta per tappare un buco ma perché al momento era la scelta giusta da fare. Rino conosce queste stanze e questo ambiente meglio di chiunque altro. Non è quindi una scelta tappabuchi. In Gattuso ho visto entusiasmo e umiltà. Ci tengo dunque a fargli un in bocca al lupo, con la convinzione che saprà cogliere questa opportunità’’.

Mirabelli, perché Gattuso?

‘’Io conosco bene la squadra che abbiamo fatto, Rino ha caratteristiche importanti nel trasmettere il DNA Milan, io credo che sia un allenatore che può darci qualcosa di importante’’

Rino, che giorno è per te questo?

‘’E’ un giorno importante, ho consapevolezza del fatto che sarà un lavoro duro. È comunque una squadra con 16 nazionali e con età media di 21 anni. Possono e devono fare di più, qua c’è tutto per lavorare ma sappiamo che qui c’è una responsabilità grandissima. Io negli anni ho messo alla spalle più di cento partite in campionati europei diversi, sono stanco di sentir dire che non sono pronto per questa esperienza’’.

I problemi della squadra

‘’Io ho la mia metodologia di lavoro. Giocheremo con una difesa a 3. Noi dobbiamo guardare palla, tempo e spazio. Non sono io a dover giudicare quanto fatto dalla squadra fino ad oggi, anche se rispetto a Vincenzo ho idee diverse, anche a me piace il palleggio ma a me piace poi arrivare negli ultimi 20-30 metri e sorprendere l’avversario. Il modulo varierà partita dopo partita per quel che riguarda l’attacco’’.

Come ti senti nei panni di allenatore del Milan?

‘’Provo le stesse emozioni di quando giocavo. Qua è un paradiso in cui bisogna solo giocare a calcio, mi viene il mal di testa nel scegliere il campo sui cui far allenare la squadra, cosa che non accade in gran parte delle squadre europee, in cui c’è un solo campo e una palestra’’.

Mirabelli, quanto e come Gattuso può trasmettere ai nuovi qualcosa in più?

‘’Tutta la rosa ha reso meno delle aspettative, ora speriamo che lui con voglia e determinazione riesca a tirare fuori dai singoli le qualità che tutti noi conosciamo’’.

Quale sarà la prima difficoltà a cui dovrai far fronte?

‘’Questa squadra può fare di più, i singoli hanno grandi qualità, ora dobbiamo diventare squadra, imparare a soffrire, coprire bene il campo e avere uno spirito battagliero’’.

Guardando la classifica, per il Milan la Champions è impossibile?

‘’Non guardo la classifica, abbiamo 72 punti a disposizione, ora dobbiamo pensare al Benevento come se fosse la finale di Coppa de Campioni. Ora abbiamo bisogno di avere una consapevolezza di noi maggiore, se non stai bene mentalmente a San Siro la palla inizia a scottare, noi dobbiamo insegnare ai giocatori a sopportare il peso della maglia’’.

Cosa ti è rimasto impresso delle parole di Berlusconi?

‘’Il presidente lo conosco da tantissimi anni, lui è un grande conoscitore di calcio e abbiamo parlato dei due attaccanti e del Milan come deve giocare. L’ho ascoltato con grande attenzione perché c’è grande rispetto per quanto ha fatto al Milan. Il nuovo presidente non parla inglese e abbiamo deciso con Fassone che a breve troveremo il modo per scambiarci due parole’’.

Hai mai pensato al rischio che hanno corso quelli arrivati prima di te al Milan?

”Non sono un calcolatore, ho 40 anni, voglio vivere la vita da protagonista e sfrutterò al massimo questa opportunità, perché io ho la possibilità a livello mentale per non pensare negativo, in ogni caso spero di non fare la stessa fine del 10 e del 9 (Seedorf e Inzaghi). Il mal di gol del Milan? Le mie squadre non ne hanno mai segnati tantissimi, in ogni caso ci lavoreremo visto che il Milan comunque crea molto.
André Silva è un giocatore con grandissime qualità, è forte e lui lo dimostra. Deve imparare a giocare di più con la squadra e bisogna metterlo in condizione di farlo’’.

Che ruolo vedi per Cutrone all’interno della squadra?

‘’Il campo parla, vedrò di volta in volta cosa accade durante la settimana. Parte come Nikola e André. Lui gioca con il veleno addosso, ha grande passione e spero di vederlo anche negli altri, abbiamo bisogno di questo spirito.
Mi incuriosisce Suso, vediamo se può sviluppare qualcosa di diverso. Insigne ad esempio ha modificato il suo modo di giocare. Kessié deve tornare a buttarsi dentro’’.