Milan, il ritorno di Zlatan | le sue parole sul rientro

Ecco l'intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport

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Ibrahimovic
LA GRINTA DI ZLATAN IBRAHIMOVIC IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lo svedese in campo dopo oltre un anno di stop

Ibra è tornato. Per la felicità sua e di tutto il Milan. Obbligato a stare lontano dai campi per oltre un anno, adesso Zlatan rientra più carico che mai. I rossoneri però sanno bene che la sua carta d’identità non mente, 41 anni belli e buoni che lo eleggono dopo la presenza nella gara di ieri contro l’Atalanta, il calciatore più anziano ad aver giocato in Serie A. Settantaquattresimo del secondo tempo, Giroud viene chiamato da mister Pioli ad uscire. Al suo posto il fuoriclasse svedese. San Siro esplode in una standing ovation senza precedenti. Ibra è tornato ed anche solo la sua presenza in campo, basta e avanza.

Milan, Ibrahimovic “tutto va in favore del Napoli”

A partita terminata e vinta con un secco due a zero contro l’Atalanta, Ibrahimovic ha poi rilasciato delle dichiarazioni a Sky Sport in merito al suo tanto agognato rientro. Ecco le sue parole: “Da Natale dell’anno scorso mi sentivo non bene, non potevo fare quello che ho fatto i primi 6 mesi, ma sono andato avanti con sofferenza per aiutare la squadra in tutti i modi. Oggi posso dire che sto bene per fare quello che posso fare. Più allenamenti e partite faccio più miglioro». Lo svedese ha poi fatto il punto sula campionato e sul Napoli, ormai strafavorito per la vittoria del campionato, dichiarando che: «Il Napoli sta facendo bene, si vede nei risultati, la classifica e in Champions. Kvaratskhelia sta giocando bene, come Osimhen e tutta la squadra. Il collettivo fa bene e hanno un allenatore forte che non ha vinto ancora lo scudetto e quest’anno va tutto verso il Napoli». Alla fine non sono mancate poi parole di conforto nei confronti di De Ketelaere, testimonianza questa della palese presa di difesa della società nei confronti del giocatore belga, non ancora del tutto ambientato. «Rivedo me stesso in lui. Il mio primo passo da professionista fuori dal mio paese non è stato facile, mi è durato un anno all’Ajax, mentre il secondo è andato bene. Per lui è tutto nuovo, senza la famiglia. Tutte queste cose influenzano su quello che stai facendo in campo. Tutti gli diamo una mano, poi quando si sblocca parte. Con noi sta bene, si deve solo sbloccare».