Serie A: che barba, che noia…

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Scudetto

Scudetto

Che barba che noia, che noia che barba. A dirlo era sempre Sandra Mondaini, mentre Raimondo leggeva la Gazzetta dello Sport prima di dormire. Ma dopo un’occhiata alla classifica probabilmente anche Raimondo, grande appassionato di calcio, avrebbe pensato che la Serie A 2015/2016, raggiunta la primavera, è davvero povera di sorprese. Soltanto tre mesi fa, invece, raccontavamo un campionato anomalo rispetto all’ultimo quinquennio.

JUVE, IL RITORNO

La Juventus aveva trovato una marcia stabile ma l’inizio shock pareva un handicap impossibile da cancellare, così come la Roma brancolava nel buio con un Rudi Garcia in perenne bilico. Il Napoli, con un Higuain stratosferico, sembrava candidarsi finalmente al titolo in modo netto, mentre le sorprese erano Inter e Fiorentina: i nerazzurri a suon di 1-0 viaggiavano tra il primo e il secondo posto con Mancini che non aveva assolutamente paura di pronunciare la parola “scudetto”, i viola vincevano e divertivano seguendo i dettami di Paulo Sousa e godendo per i gol a raffica di Kalinic.

OBIETTIVO SCUDETTO

Dicevamo, tre mesi fa, che quest’anno sarebbe stato tutto diverso: dicevamo che lo scudetto – dopo cinque anni di dominio incontrastato e piuttosto noioso della Juventus – sarebbe stato in bilico fino alla fine. Pensavamo che il regno bianconero targato Conte-Allegri fosse al capolinea, dopo aver dato proprio tutto lo scorso anno sfiorando perfino un Triplete negato solo dai marziani del Barcellona. Dicevamo, pensavamo, ci stupivamo e invece… Invece è bastato passare dal freddo dell’inverno al sole di primavera e tutti i nostri stupori si sono sciolti come neve al sole.

Già, perché la Juve è tornata in frettissima a fare la Juve e veleggia saldamente al primo posto, così come la Roma con la cura Spalletti ha ritrovato se stessa e – in attesa di ritrovare anche il miglior Dzeko – si è ripiazzata stabilmente nel terzetto di testa. Di fatto, le griglie di partenza dello scorso agosto si sono ridisegnate con un fedele copia-incolla, spazzando via qualsiasi sussulto di novità. Juventus, Napoli e Roma erano le squadre più attrezzate; Juventus, Napoli e Roma, infatti, governano puntualmente il calcio italiano. Inter e Fiorentina sono tornate ad essere buoni prospetti bisognosi tuttavia di tempo e lavoro per tornare ad affacciarsi con credibilità là davanti, allo stesso modo il Milan è un progetto interessante ma privo oggi di quella solidità che i tifosi rossoneri hanno ammirato quasi sempre nell’ultimo ventennio.

LE SORPRESE

Le sorprese, allora? Il Sassuolo, sicuramente, oppure il Bologna che con Donadoni in panchina si è allontanato brillantemente dai bassifondi della classifica, ma anche l’Empoli che sta disputando un altro dignitosissimo torneo. In negativo, invece, da Lazio, Sampdoria e Torino ci si aspettava di più, così come da Zamparini forse non ci si aspettava così tanti colpi di scena. E stupirsi perché Zamparini ne esonera troppi è roba da duri.