Verso Fiorentina-Juventus, Cecchi Gori: “Sfida particolare per me. Chiesa pensavo rimanesse invece..”

L'ex patron dice tutto

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FIORENTINA CALCIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Vittorio Cecchi Gori ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, dove si è espresso in questo modo in vista del match Fiorentina-Juventus: “Questa gara per me sarà sempre particolare perché mio padre e mia madre si sono conosciuti proprio durante un Fiorentina-Juventus. Erano due tifosi accaniti! Sono figlio di due genitori viola dalla testa ai piedi. E siamo rimasti tali anche quando nel ’52 ci siamo trasferiti a Roma. Nella mia presidenza in viola manca lo scudetto del ’99, quello mi è proprio rimasto qui. Eravamo comodamente avanti, poi Edmundo è tornato in Brasile, Batistuta si è fatto male, ci sono stati un paio di arbitraggi discutibili e lo abbiamo perso”.

Cecchi Gori su Chiesa e Vlahović | Cos’ha detto

Cecchi Gori ha poi continuato, parlando della propria squadra, dicendo: “A proposito, l’acquisto di Batistuta a pochi soldi resta una mia prodezza personale, sono stato bravo. E lo sono stato anche a non vederlo, quando la pressione era tanta. Da lì si è ricostruita una grande squadra. Credo di aver fatto un bel lavoro, anche se forse sono stato un po’ troppo tifoso come presidente. Adesso i presidenti tifosi non vanno più di moda. Il cuore non va più di moda”. Il presidente della Fiorentina ha poi concluso parlando anche di Federico Chiesa e di Vlahović: “Negli ultimi due anni la Fiorentina è un pochino migliorata, prima era tutto un disastro. Però c’è qualcosa alla radice che non va. Io lo so, ma lo tengo per me. Vlahovic e Chiesa? Sapete che cosa succede? Firenze i suoi giocatori se li cova. Per questo penso che soprattutto Chiesa dovesse senza dubbio restare in viola. Sarebbe migliorato anno dopo anno con la giusta serenità. Detto questo non è che la Fiorentina dopo abbia trovato attaccanti più forti di quei due lì. Di fatto siamo senza centravanti”.