Allegri: “Domani avrò tutti a disposizione. La partita di Verona è sempre complicata”

Il tecnico toscano non si fida dell'Hellas Verona anche se sa benissimo che dopo l'Udinese serve solo una vittoria

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Allegri
MASSIMILIANO ALLEGRI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Queste le parole in conferenza stampa di Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, che ha parlato in vista della sfida di domani contro l’Hellas Verona.

Allegri: “Chiesa-Vlahovic? Devo valutare”

Queste le sue parole in conferenza stampa:

Come sta la squadra?
“Sicuramente aver fatto un punto in tre partite non è un bel momento soprattutto aver fatto 1 punto su due partite in casa. La partita di Verona è sempre complicata. Perché è un campo difficile e loro non stanno facendo male anzi. Baroni sta facendo un ottimo lavoro nelle condizioni di difficoltà in cui è. A Milano ha perso al 90º e Napoli ha perso all’ultimo. Ha pareggiato a Monza, domani bisogna fare una bella partita e avere un atteggiamento diverso rispetto alle ultime partite. Non tanto come prestazione ma come attenzione nei dettagli “.

Nella sua testa c’è di fare un ribaltone tattico?
“No assolutamente continueremo così perché non sono tre risultati negativi che possono cambiare quello che è l’andamento della stagione. Quando cambiammo sette anni fa dopo la sconfitta di Firenze avevamo 7 punti di vantaggio, perdendo a Firenze andammo a 4 punto di vantaggio. In quel momento c’era bisogno di cambiare. Ora non c’è bisogno di cambiare. Le prestazioni sia con l’Udinese, con l’Empoli e con l’Inter sono state prestazioni che vanno in linea con quella che è stata la stagione. Dov’è che abbiamo pagato? Abbiamo pagato nei dettagli perché non puoi prendere gol in casa come abbiamo preso contro l’Udinese su palla inattiva. Come abbiamo preso a Milano in quella situazione. Sono stati dettagli che hanno fatto la differenza come in tutte le partite. Bisogna avere un atteggiamento di maggiore attenzione nella cura dei dettagli che poi ti fanno vincere o perdere le partite”.

Domani si rivedrà la coppia Vlahovic- Chiesa?

“Devo valutare. Per quanto riguarda Federico sta venendo da un periodo di un mese e mezzo in cui alterna dei momenti tra partite e allenamenti e sta trovando una condizione migliore e sarà molto importante per il nostro finale di stagione. Domani dovrò valutare. Avrò quattro attaccanti perché rientrerà Vlahovic poi avrò Chiesa, Yildiz e Milik. Kean sta lavorando e speriamo di averlo il prima possibile. Domani avremo tutti a disposizione e soprattutto chi scende in campo dall’inizio o chi subentrerà domani l’importante è avere un atteggiamento diverso e bisogna fare qualcosa in più nei dettagli soprattutto nelle situazioni dove possiamo prendere gol”.

Sono 1000 giorni che la Juve non vince un trofeo, quanti giorni dovranno passare prima di rivincere un trofeo?
“Non è assolutamente frustrante. Sono stato fortunato ad avere squadre importanti che mi hanno regalato questi trofei. Quando chiudi dei cicli e ne apri altri, innanzitutto, le cose cambiano a seconda del punto di vista, dai un valore o un altro. È vero che la Juve sono 3 anni che non vince un trofeo. C’è la Coppa Italia, non ci hanno fatto giocare la Champions non per demeriti della squadra ma per altre problematiche. In una fase in cui la società, da quando sono tornato, ha chiesto determinate cose e le stiamo portando avanti con i nuovi dirigenti. Al netto di ciò, la Juventus, momentaneamente, dal 2011 non è mai rimasta fuori dalla Champions, parlando di risultati sportivi. Sembra roba da poco quando ristrutturi e ricrei una nuova squadra con giocatori diversi. Ci sono state anche squadre con 6-7 anni senza Champions. Non è scontato. Quindi vuol dire che alla base di tutto, nonostante che la Juventus era abituata a vincere trofei, quando non vinci non è frustrante, ma devi fare qualcosa in più per tornare a vincere e ci sono pure gli avversari. Ma si è sempre garantita la Champions, che è un buon obiettivo. Al momento non ci siamo ancora, mancano tanti punti, bisogna tornare a farne”.

Che Juventus potrà essere in futuro con questi giocatori giovani?
“Bisogna far  un passo alla volta, finiamo al meglio quest’annata. Bisogna fare bene queste 15 partite e fare tesoro di quello che abbiamo buttato nelle ultime tre partite. Le prestazioni non sono state tanto diverse, abbiamo vinto delle partite al 90º e poi ci sono momenti in cui le cose possono andare al contrario. Noi dobbiamo essere bravi a non farle andare al contrario e ad essere bravi a riprendere il cammino. La Juventus ha una squadra con giocatori molto giovani che quest’anno hanno fatto esperienza in partite come quella di Milano in cui abbiamo giocato per il primo posto e poi ha dei dirigenti che rinforzeranno sicuramente la squadra anche perché probabilmente ci saranno molte più partite”.

La squadra ha meno attenzione alla fase difensiva? Non vede l’ora di chiudere il discorso Champions per poter parlare del suo futuro con la società?
“Per quanto riguarda il mio futuro, l’ho sempre detto e lo ripeto, ho ancora un anno di contratto, stiamo lavorando bene quest’anno, l’importante è arrivare in fondo nelle migliori condizioni con un ottimo risultato. Sulla fase difensiva sono dettagli sicuramente quando le cose vanno bene c’è un abbassamento dell’attenzione, e questo non è colpa di nessuno ma è una questione di responsabilità e sicuramente il primo responsabile sono io perché magari non sono riuscito a tenere alta l’attenzione che serviva per battere Empoli e Udinese”.

A questa squadra manca qualcosa in fase di costruzione? In questa settimana è servita una strigliata?
“Strigliate non ne servono in questi momenti, perché un conto è il risultato, un contro la prestazione. Perché con l’Udinese, vedendo un po’ i numeri, non sono amante dei numeri però, abbiamo tirato in porta 13 volte e noi tiriamo di media 13 volte e le occasioni sono 5 e non abbiamo fatto gol. La prestazione non è stata peggiore. Poi il risultato condiziona il giudizio come sempre è stato. Noi che siamo dentro analizziamo la prestazione senza farci travolgere dagli eventi e questo non va bene. Bisogna tenere l’equilibrio. Con l’Udinese abbiamo fatto una buona partita poi nel dettaglio della palla inattiva li abbiamo sbagliato e siamo stati puniti. Magari in un altro momento la palla sarebbe andata fuori”.

Chiesa e Yildiz possono giocare insieme?
“Stiamo lavorando tutti i giorni, più giocatori di qualità riuscirò a mettere in campo e meglio è. Però poi c’è un equilibrio da mantenere, il calcio non è un’equazione matematica. Va valutato il momento, la condizione dei giocatori”.

Che tasti ha toccato in settimana?
“In questo momento più parliamo e meno facciamo. Ora c’è da fare, fare risultato domani è impegnativo. Abbiamo analizzato le ultime partite e ho detto loro che bisogna avere più attenzione nei dettagli. Dobbiamo metterci al pari degli altri, correre più degli altri e poi abbiamo le qualità per venire fuori”.

Alcaraz che giocatore è? Djaló come sta?
“Alcaraz è un giocatore bravo che sta crescendo, lunedì non l’ho fatto entrare perché avevamo bisogno di altro. Tiago viene da infortunio, ha ripreso a lavorare bene con la squadra e magari avrà possibilità di mettersi a disposizione”.

Le piacerebbe sfidare Conte l’anno prossimo?
“Non so dove andrà ad allenare, è un grande allenatore che ha fatto ottime cose dove ha lavorato. Per noi la cosa più importante è arrivare in fondo alla stagione, centrare la Champions, poi abbiamo una bella semifinale con la Lazio. Abbiamo tre mesi davanti da vivere con grande passione ed entusiasmo”.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero