Blaise Matuidi: “Un onore essere alla Juventus, mai avuto dubbi”

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Juventus-Lazio

Blaise Matuidi si presenta

“Conosco questa squadra da tanto tempo, è una grande società che ha l’abitudine di vincere lo Scudetto e andare avanti in Champions. Per me è stato naturale venire qui e vestire questa maglia che hanno indossato tanti campioni, sono felice di giocare al fianco di questi grandi giocatori e non ho mai avuto un minimo dubbio. E’ un onore essere qui”, sono le parole del neo centrocampista della Juventus Blaise Matuidi nel corso della sua conferenza stampa di presentazione all’Allianz Stadium.

“Per me si tratta di una sfida particolarmente ambiziosa -aggiunge il 30enne francese-, la cosa più difficile sarà quella di adattarsi a un nuovo paese ma i compagni mi hanno accolto alla grande. Quando troveremo un’intesa anche fuori dal campo sarà tutto più facile”.

Già un anno fa Matuidi è stato vicino a vestire la maglia della Juventus: “Non voglio tornare su ciò che è avvenuto in passato, c’erano delle voci già l’anno scorso ma la cosa non è andata in porto per varie ragioni. Magari il Psg non voleva cedermi a quel punto, ma come si dice spesso meglio tardi che mai. Sono ben felice di essere qui”.

Il modulo preferito

L’ex giocatore del Psg parla poi del modulo di gioco a centrocampo: “Per me è indifferente giocare a due o a tre, nella Francia ho sempre giocato a due mentre nel club a tre. Entrambe le posizioni vanno bene, sarà poi l’allenatore a decidere. Io cercherò di rispondere sempre presente indipendentemente dalla posizione in campo”.

Matuidi esalta la qualità della Serie A: “È un campionato molto competitivo con ottime squadre, molto sviluppato a livello tattico e anche la qualità tecnica è molto elevata. Ho avuto la possibilità di migliorarmi grazie a ottimi compagni nella mia carriera, questo mi aiuterà ad adattarmi più facilmente. Ho sposato il progetto di una squadra molto ambiziosa, questo si sposa perfettamente con il mio desiderio di vincere”.

Il numero di maglia

Alla Juventus Matuidi avrà il numero 14, lo stesso indossato negli anni ’90 da Didier Deschamps, ora suo allenatore in Nazionale: “Il 14 è un numero che mi accompagna da tanti anni, è un caso che Deschamps avesse lo stesso numero qui in bianconero. Con lui ho parlato, è importante per me aver ricevuto da lui delle informazioni sul club e lui mi ha parlato solamente bene della Juve”.

Obiettivo provare a vincere tutto: “Quando si hanno delle ambizioni si vuole vincere tutto, è facile a dirsi ma sarà difficile. Spetterà a me dare il meglio per raggiungere gli obiettivi, nel calcio possono succedere tante cose ma l’importante è dare tutto sul campo. La squadra negli ultimi anni ha fatto grandi cose, bisogna continuare così. Tutti sognano di vincere la Champions League, ma non si vince dall’oggi al domani”.

Giovanni Cardarello
Giornalista Pubblicista, Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Social Media Manager per Lavoro, Giornalista per Passione. Sposato con Ilaria, 3 figli. Seguo il Calcio dal 1975 con ampie frequentazioni nel Basket (NBA, LBA, Rieti e Virtus Roma), nel Volley, nel Rugby, nella Formula 1 e nella MotoGP. Ho visto giocare dal vivo Totti, BrunoConti, Dibba, Scirea, Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Antognoni, PaoloRossi, Maradona, Platini, Baggio, Van Basten, Matthaeus, Cafu, Rummenigge, Falcao, Ronaldo, Lollo Bernardi, Ancelotti, Zidane, Del Piero, Pirlo, Buffon, Gardini, Batistuta, Larry Wright, Antonello Riva, Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Tofoli, David Ancilotto, Roberto Brunamoniti, Domenico Zampolini, Bracci, Mike D'Antoni, Willie Sojourner, Kevin Garnett, Paul Pierce, Ray Allen e Papà Bryant. Dubito vedrò di meglio ma non si sa mai :-)