Lazio, Sarri chiarisce: “Se io mi diverto è un buon segnale. In Italia dobbiamo tornare grandi”

L'allenatore toscano vuole vendicarsi dell'andata

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L'URLO DI MAURIZIO SARRI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lazio, Sarri: “Sono partite che ci possono dare o togliere”.

Il match di domani sera contro il Midtjylland è cruciale e questo lo sa anche mister Sarri. Nella partita casalinga dovranno essere per forza tre punti conquistati altrimenti la Lazio rischia il passaggio del turno. All’andata un partita buttata al vento a confermalo anche Sarri.

Queste le sue parole:

Sulla gara: “Sono partite che ci possono dare o togliere. Dipende dalla mentalità: se siamo maturi ci danno, se non lo siamo ci possono togliere perchè ci sentiamo appagati”.

Sul rendimento della proprio squadra. “Rendimento condizionato da una partita sbagliata. Per il resto abbiamo fatto quello che dovevamo. Poi a livello mediatico, il Salisburgo è in Champions, lo Sturm Graz che se la sta giocando con loro punto a punto no”.

Quanta intensità ci vuole in Europa? “Napoli e Milan sono già grandi in Italia e lo stanno diventando in Europa. Noi dobbiamo diventarlo prima in Italia, in Europa siamo ancora indietro. Il Graz ha fatto qualcosa in più di noi dal punto di vista fisico, contro le altre abbiamo sempre fatto di più. Il Chelsea è stata la mia squadra che ha corso di meno, ma sembra che corrono sempre di più. Hanno delle accelerate impressionanti però e rimangono nell’occhio”.

Espulsione Lazzari ed episodi: “Penso che lì eravamo davanti a un arbitro non di livello che ha compromesso una partita tosta, ma corretta. Penso non avesse nessun requisito per essere internazionale”.

Sul divertimento:”Se io mi diverto durante gli allenamenti è già un buon segnale. Il divertimento è contagioso: se in campo i giocatori si divertono, lo fanno anche i tifosi. Penso sia importante divertirsi e trasmetterlo, alla fine ti aiuta anche nel risultato. Spero di proseguire su questo livello. L’importante è che si confermi entusiasmo e non diventi euforia”.

Sul ritiro in Argentina:”Da qualche parte dobbiamo farlo, ma in Argentina è una follia dal punto di vista tecnico. Rientriamo giocando a inizio gennaio, a 5 o 6 gradi, farlo a sopra 30, con un viaggio di 15 ore, due o tre per assorbire il fuso. No ha senso. Spero non succeda».

Davide Parravano
Davide Parravano, redattore di SportPaper.it e di Komunicare Editore, esperto di calcio italiano ed estero