ESCLUSIVA – Marco Verdoliva: “Al Milan serve la bacchetta magica. Thiago Silva? Questa è la verità”

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ESCLUSIVA SP – Marco Verdoliva: “Al Milan serve la bacchetta magica. Thiago Silva? Questa è la verità”

Marco Verdoliva, noto volto di SportItalia e voce rossonera di Telenova, è intervenuto ai microfoni di SportPaper.it per parlare di Milan e non solo.

Le dichiarazioni di Verdoliva

Finirà presto questo periodo buio?

Finirà presto è un parolone. In questo momento bisogna intanto capire come bloccare questo virus. La cosa migliore sarebbe trovare un vaccino, ma i tempi di ricerca sono lunghi: si parla di quasi un anno. La situazione non è bella. In questi giorni ci sono stati dati dei numeri, si parlava di una fase 2, ma prima di parlare di ciò bisognerebbe migliorare la tendenza perché purtroppo in questi giorni sono morte ancora troppe persone. Prima di pensare al calcio e a un’eventuale ripresa generale, penserei più a migliorare questi numeri che oggi, purtroppo, portano dei numeri impressionanti. La salute e il rispetto per chi è venuto a mancare devono venire prima di ogni cosa e di ogni sport.

Giusta la ripresa dei campionati di calcio?

Iniziamo col dire che in Italia il calcio è un’azienda che ricopre uno dei primi cinque posti in assoluto a livello di introiti e come movimento azionario; a livello economico il calcio è una potenza assoluta in Italia. Detto ciò, secondo me, faranno di tutto per far riprendere a giocare il campionato. In tutta onestà non sono d’accordo, per il semplice motivo che far tutto in un mese e mezzo significherebbe fare tutto velocemente e in maniera sconsiderata. Preferirei annullare tutto, ripartire da zero l’anno prossimo e nell’albo d’oro inserire la voce: non assegnato.

Come cambierà il calciomercato?

Intanto vorrei precisare che quando tutto sarà passato bisognerà capire quali saranno gli effettivi valori dei giocatori post coronavirus. Ad esempio, dare 30 milioni a un giocatore (stipendio Cristiano Ronaldo alla Juventus) dopo la batosta del covid-19 sarà quasi impossibile. Detto ciò credo che anche in tal senso bisognerà capire come ne usciremo. Il calcio è una macchina da soldi, ma purtroppo in questo periodo di pausa sta subendo una crisi; basti pensare alle pay tv, alle pubblicità, agli sponsor… il momento è molto delicato e tragico per tutti. A livello di cartellini sicuramente ci saranno una serie di problematiche, quindi, di conseguenza se prima avevamo in Serie A dei giocatori che venivano pagati dal Milan x milioni di euro credo che dal prossimo anno i rossoneri daranno maggior spazio alle cessioni con l’intenzione di effettuare delle plusvalenze.

Rangnick o Pioli?

Pioli è un serissimo professionista ma purtroppo in questo momento il Milan, che possiede una rosa composta da giocatori mediocri, potrebbe avere in panchina chiunque: il risultato sarebbe sempre lo stesso. Se dovessi scegliere tra Pioli e Rangnick, direi che al Milan in questo momento servirebbe la bacchetta magica. Voglio comunque dire che la differenza da gennaio ad oggi l’ha fatta Zlatan Ibrahimovic e non Pioli. È stato lo svedese a far tornare il Milan a giocare a due punte ed è stato lui a spingere per la cessione di Suso. Insomma le cose buone che abbiamo visto sono state possibili solo grazie a Zlatan.

È possibile vedere al Milan Mauro Icardi, Cavani e Thiago Silva?

Icardi e Cavani sono utopia. Io li prenderei subito, ma al momento al Milan ci sono dei vincoli e dei paletti ben precisi: bisogna rispettare un certo limite di ingaggio che non deve superare i 2,5 milioni di euro. Thiago Silva, invece, potrebbe tornare al Milan. Ha 35 anni, è un giocatore che ormai ha fatto la sua carriera e le sue pretese potrebbero abbassarsi se dovesse concretizzarsi il ritorno nella squadra che lo ha lanciato nel calcio professionistico.

Chi o cosa invidi a club come Juventus e Inter?

La proprietà. Entrambe hanno costruito alla perfezione la base della futura costruzione. Entrambi i club hanno delle casse ben fornite, i vertici hanno preso dei dirigenti seri e questi hanno scelto allenatori navigati… e da lì hanno costruito iniziando a prendere giocatori richiesti dal mister. Tutto questo è ciò che manca al Milan: un fondo americano come proprietà, un dirigente che proviene dall’Arsenal e non ha mai vinto nulla… insomma si può raggiungere un certo tipo di traguardo solo se si ha una proprietà forte e ambiziosa.