Juve, provaci e sogna!

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Domani sera la prima gara del quarti di finale di Champions League a Torino, i bianconeri tenteranno l’impresa

Ci siamo! Mancano poco più di trenta ore ed inizieranno iniziano i quarti di finale di Champions League: la “coppa dalle grandi orecchie” entra nella sua fase calda. Apriranno le danze Borussia Dortmund contro Monaco e, soprattutto, Barcellona-Juventus. Per motivi puramente patriottici, gli occhi di tutti i tifosi italiani saranno rivolto allo “Juventus Stadium”, dove la squadra di Allegri affronterà i fenomeni blaugrana. Mercoledì saranno di scena Bayern Monaco contro Real Madrid ed il Leicester City ospite dei colchoneros dell’Atletico Madrid.

Juventus vs Barcellona, si diceva. Le due squadre hanno eliminato, in maniera differente, Porto e Paris Saint Germain negli ottavi: due partite chirurgicamente perfette per i bianconeri (0-2, 1-0), due partite da elettroshock per Messi e soci, con l’eliminazione dei parigini che dopo il match di andata si vedevano (e chi pensava il contrario?) già tra le top 8 d’Europa. E invece è arrivato quel 6-1 al 94′ che ha portato i catalani nella leggenda di questa coppa: mai nessuna squadra aveva recuperato quattro reti agli avversari nella storia della manifestazione.

L’urna di Nyon è stata poco “gentile” con i torinesi, che hanno pescato una tra le tre squadre favorite per la vittoria finale. Ma la stessa urna ha sorteggiato anche Bayern contro Real, le altre due candidate.

Il match dello stadio della Continassa è la rivincita della finale del 6 giugno 2015 di Berlino: allora si impose il Barcellona per 3 a 1, con gli spagnoli in vantaggio già dopo quattro minuti con Rakitic ma con la Juventus che non mollò mai, tanto da arrivare a pareggiare con Morata nella ripresa. Il gap era notevole e i piemontesi caddero sotto i colpi della MSN: quinta coppa e secondo triplete in pochi anni per i blaugrana.

Dalla finale di Berlino, sono cambiate tante cose: la Juventus pare pronta al definitivo salto di qualità europeo ponendosi come una delle squadre più forti e complete del Continente, il Barcellona invece è sempre il Barcellona.

Però, c’è un però: la Juventus si presenta al match europeo con zero reti incassate negli ottavi, mentre gli avversari ne hanno incassate ben cinque. Sembra una cosa di poco conto, ma non lo è: nonostante il Barça sia sulla carta più forte, dalla cintola in giù presenta tante (troppe) falle con alcuni errori da parte dei suoi difensori che hanno fatto tanta (troppa) fatica a contenere le incursioni di Cavani e soci, soprattutto al Parco dei Principi.

Quindi se la Juventus dovesse seguire pedissequamente il detto “primo: non prenderle”, dovrebbe crederci per il fatto che ogni occasione che può concedere il Barcellona ne dovrà approfittarne. Anche perché il fatto di giocare in casa mette i ragazzi di Allegri nella scomoda condizione di non dover incassare reti, vista la regola del gol doppio in trasferta. E perché il Nou Camp è uno stadio non per tutti. Ma la Juventus è molto temuta anche a Barcellona e da quelle parti non sono stati molto soddisfatti del sorteggio.

Ma la storia “strizza” gli occhi ai torinesi: il 22 aprile 2003 (sempre nei quarti) del Piero e soci fecero l’impresa, vincendo 1-2 con zampata di Zalayeta al Nou Camp. Barcellona a casa e Juventus in semifinale, dove avrebbe pescato (ed eliminato) il Real Madrid.

Juventus-Barcellona saranno sfide nella sfida: il 4-2-3-1 allegriano contro il i 3-4-3 tikitakiano; una squadra che vale 562 milioni contro un’altra che ne vale ben 1.035; la rivincita tra Chiellini e Suarez dopo il Mondiale brasiliano; la BBC (BarzagliBonucciChiellini + Buffon) contro la MSN (MessiSuarezNeymar) e chi più ne ha, più ne metta.

Ma questa partita dovrà essere anche la definitiva consacrazione europea della HD, l’attacco della Juventus formato da “mister 90 milioni”, Gonzalo Higuain, e dalla “joya” Paulo Dybala.

I due argentini della Juventus a oggi, in Europa, non hanno entusiasmato: tre gol in sette partite per il “pipita”, due gol (in 419′) per il ragazzo di Laguna Larga. E proprio il numero 9 è (finora) il grande assente nella manifestazione. Manifestazione che da quando gioca nel nostro Continente ha visto “timbrare” solo sedici volte (in sessanta partite). Quindi, per uno pagato 90 milioni e stipendiato profumatamente (è il giocatore più pagato di sempre della Juventus), è ora che tiri fuori gli artigli.

Il week end calcistico per le due squadre è stato differente: vittoria casalinga per 2-0 contro un ChievoVerona che non ha più nulla da chiedere al campionato per gli juventini; sconfitta con lo stesso risultato per i ragazzi di Luis Enrique che vedono allontanarsi sempre di più la Liga e con una squadra molto in difficoltà. E per una coppia Higuain-Dybala autrice dei due gol contro i clivensi, ecco che dall’altra parte c’è un Messi che sbaglia cose che si pensava potesse sbagliare, un Neymar un po’ troppo sopra le righe (espulsione contro gli andalusi e sicuramente due turni di squalifica per lui) ed una squadra che sembra in crisi sotto tutti i punti di vista.

Il vicePresidente Pavel Nedved ha detto che la Juventus è pronta per la sfida e che non ha paura. La Juventus è un collettivo che esalta i singoli, il Barça è un insieme di singoli per giocano per il collettivo (ricordiamoci sempre che Iniesta, quando è in forma, pratica un altro sport per intenderci). E poi in 180′ la Juventus ha preso zero reti mentre i catalani hanno raccolto la palla ben cinque volte e rispetto alla finale del 6 giugno 2015 si gioca in partita di andata e ritorno, non in partita secca. La Juventus, inoltre, è prima nel ranking stagionale Uefa, sarà un caso?

I bianconeri per questi quarti di finale hanno avuto l’endorsement di Giovanni Trapattoni ed Andrea Pirlo. Insomma, la Juventus non parte battuta e ha le carte in regola per regalare un grande Sogno ai propri tifosi: entrare nelle prime quattro squadre più forti d’Europa ed arrivare alla nona finale. Magari alzando la coppa più importante dopo ventuno anni di assenza (e quattro finali perse da allora). La Juventus è migliorata, consapevole delle sue forze e delle sue capacità. La palla è rotonda e sarà il campo a parlare.

Juve, provaci e fai sognare sia i tuoi tifosi che tutto il movimento nazionale.