Nainggolan: “Tornerei a giocare alla Roma. Inter favorita per lo scudetto, e su Garcia e Spalletti”

Ancora parole d'amore per i giallorossi

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L'ESULTANZA DI RADJA NAINGGOLAN DOPO IL GOL ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervenuto a ControcalcioTV, Radja Nainggolan, ex centrocampista di Roma  e Inter è tornato a parlare dei giallorossi ma anche della serie A e di Luciano Spalletti, nuovo tecnico della Nazionale.

Spalletti: “Spalletti merita tanto. La Juve mi voleva prima dei giallorossi”

Sulla forma fisica: “Sto bene e voglio ancora giocare a calcio perché mi sento forte. E giocherò finché il corpo mi dirà di poterlo fare; anche l’anno scorso nella parentesi Spal ho fatto sempre bene e quindi posso dire ancora la mia. Solo che qualcuno mi deve volere, al momento non mi vuole nessuno. Al momento mi sto allenando da solo“.

Nainggolan sulla Roma e Lukaku: “Non è per per parlare dei singoli, ma facendo un confronto con la mia Roma non vedo questa squadra dominare come facevamo noi. Adesso hanno preso Lukaku ed acquisiranno una mentalità vincente ed importante; Romelu ha già vinto tanto in carriera e credo possa dare la scossa a ragazzi che non hanno dato il meglio di loro fin qui. Lukaku in passato ha dimostrato di aver sempre segnato tanti gol; non per niente con lui l’Inter ha vinto lo scudetto. Se segna 30 reti è chiaro che si aprono nuovi scenari per lui. Può fare molto bene in questa squadra poi va capito il futuro, perché è di proprietà del Chelsea“.

Su Spalletti: “Spalletti merita tutto quanto raccolto fino ad oggi; alla Roma ha sempre mostrato un calcio molto bello, a Napoli ha vinto uno scudetto strameritato. Sulla questione Totti, noi avevano un obiettivo di squadra e dovevamo fre il bene della della Roma. Francesco non si aspettava il poco minutaggio che gli fu concesso ma sono dinamiche del calcio; sono amico di entrambi, credo sia stato più un caos nato da fuori, dai tifosi perché non credo che troveranno mai un altro idolo come Totti. Spalletti è stato il tecnico più bravo mai avuto, con lui mi sono divertito più di tutti. Però anche Conte era bravo“.

Sulla vena giallorossa: “Noi avevamo Daniele De Rossi – romanista con il romanismo nelle vene – che ci caricava e ci indicava la strada. Manca un tipo alla De Rossi; Pellegrini è romano ma ha un carattere diverso, è più docile. Daniele quando ti deve massacrare lo fa, così come quando utilizza parole di incoraggiamento“.

Sull’addio ai giallorossi: “Mi sono solo pentito di essere andato via perché c’era una persona che aveva il ruolo di direttore e che voleva mandarmi via a tutti i costi. Ma se avessi saputo che sarebbe andato via dopo cinque mesi, avrei resistito. Sono fatto così, non posso stare con chi non mi vuole“.

La lotta scudetto:  “La Roma l’ho vista allo stadio la prima gara. La Juve non la vedo giocar male, il Milan è molto forte ma è l’Inter la favorita perché ci sono poche squadre come quella nerazzurra. La Lazio, invece, credo possa ripetere la stagione disputata lo scorso anno. Ma vediamo tutto dopo la decima giornata“.

Garcia al Napoli: “Garcia si va fa voler bene, è un gentiluomo; arrivare a Napoli dopo l’anno dello scudetto con un calcio particolare, non è semplice mettere poi le proprie idee. Al momento fanno un po’ fatica ma riprendendo il filo e la retta via, magari torna il Napoli bello“.

Tornare a Roma? “Per la Roma sono disposto a giocare con un contratto a gettone. Vedo giocatori forti in questa squadra ma penso possa dare qualcosa anch’io. Io in campo le sfide le ho sempre vinte e questa me la giocherei. Posso giocare regista, mezzala, trequartista; ho giocato in ogni ruolo in carriera. Adesso si gioca con la testa“.

Sulle dichiarazioni alla Lazio: “Non mi sono pentito di quelle parole; quasi ogni Derby che giocavo era un successo. La differenza tra il derby di Roma e Milano? A Roma inizia la tensione settimane prima, gli sfottò. Milinkovic-Savic è un grande giocatore ma ha altre qualità; io quando giocavo contro giocatori come lui la mettevo sul piano dell’intensità. Quando ero alla Roma ero il più forte di tutti“.

Juventus? “La Juve mi voleva prima della Roma; non ci andai perché non è divertente giocare in una squadra che vince sempre. Io andai alla Roma per provare a batterli. Ho poi parlato con il Chelsea quando il manager era Conte, poi sono andato all’Inter e mi ha scartato“.

De Ketelaere? “De Ketelaere è un giocatore forte ma secondo me doveva fare uno step intermedio prima del Milan“.

L’Arabia Saudita? “Io in Arabia? Ci andrei subito. Guardiamo la realtà in faccia; se ti offrono molti più soldi di quanto ne guadagni attualmente, certo che uno ci va. Anche a 20 anni? Io ho rifiutato la Cina nell’anno della semifinale di Champions League. Ma ognuno va là per i soldi. Non è vero però che è un torneo più competitivo della Ligue 1; ho visto l’Al Nassr prendere gol a palate da tutti”.

Sull’Italia di Spalletti: “Spalletti ha un’idea di calcio molto divertente e spettacolare da vedere da fuori ma è difficile applicarla in Nazionale perché non hai tutti i calciatori ogni giorno. Spero che riesca a plasmare la sua idea all’Italia“.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero