Roma, la rinascita di Celik è il manifesto del lavoro di De Rossi

La prestazione di Celik contro il Brighton testimonia una gestione eccezionale delle risorse umane da parte di Daniele De Rossi, che ora si gode il terzino ritrovato.

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ZEKI CELIK IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Un giocatore ritrovato, coccolato, lanciato nella mischia per esigenza. Zeki Celik si è preso la Roma e i suoi tifosi con la prestazione di ieri sera contro il Brighton e ora, viste anche le defezioni nel suo ruolo con gli infortuni di Karsdorp e Kristensen, non vuole fermarsi. A Monza è entrato proprio al posto del terzino danese, uscito per infortunio nel primo tempo, e De Rossi nel post partita ha elogiato la sua prestazione ma soprattutto la sua professionalità, il fatto di non aver mollato mai un centimetro in allenamento per farsi trovare pronto alla prima occasione. E così è stato.

Il terzino turco ha sofferto nella fase iniziale della partita le offensive di Adingra, campione d’Africa da protagonista con Ndicka con la Costa d’Avorio e giocatore interessantissimo lanciato da De Zerbi che fa della velocità e della qualità in entrambi i piedi le sue armi migliori. Dopo i primi 20 minuti di sofferenza però Celik ha preso le misure e ha costretto più volte l’esterno ivoriano a rincorse difensive, spesso eluse dalla qualità del terzino turco. Una prestazione che ha conquistato Daniele De Rossi che ha ribadito la professionalità del ragazzo e che ha anche insistito sulle sue qualità. Non dobbiamo dimenticare che il turco è un titolare della sua nazionale e che ha vinto, da protagonista, una Ligue One col Lille a discapito del più gettonato PSG. E il lavoro mentale fatto su di lui da De Rossi sta iniziando a dare i suoi frutti, con la Roma che, come successo in diverse situazioni dall’arrivo dell’allenatore romano, scopre di avere un patrimonio tecnico importante in casa propria.

De Rossi si coccola Celik: è l’ultimo dei calciatori rivitalizzati sotto la cura DDR

Nella vittoria roboante della Roma contro il Brighton di De Zerbi la mano di De Rossi si vede in tutte le sfaccettature della prestazione giallorossa. Gioco in velocità, in profondità, intelligenza nella lettura della partita, nei momenti in cui abbassarsi in blocco basso e in quelli in cui salire in pressione alta, gestione della palla perfetta nei diversi momenti della partita, con una squadra che sa quando attaccare e sa quando gestire e poi la rinascita dei singoli, di cui Celik è manifesto. Ieri il terzino turco è risultato per tutti i 90′ una spina nel fianco della squadra inglese, con sovrapposizioni continue e stantuffanti, attacchi alla profondità velocissimi ed una dimestichezza tecnica notevole, che lo eleva rispetto agli altri due esterni a disposizione. Ora la Roma se lo gode e Celik scalpita per riconfermarsi.

 

Gabriele Aloisi
Redattore sportpaper.it, esperto di calcio italiano ed estero