Inter, Marotta e quelle pretese forse irrealizzabili

Il ds nerazzurro fiducioso nei confronti di Inzaghi

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Inzaghi
SIMONE INZAGHI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inzaghi sotto pressione | il punto

E’ vero l’Inter non sta sicuramente passando un bel momento e la recente sconfitta subita dal Bologna ne è la prova tangibile. Il Napoli è ormai lanciato a vele spiegate per la vittoria finale e le ormai palesi difficoltà relative alla moria di attaccanti in casa nerazzurra si fanno sentire non poco. Ciò nonostante la dirigenza continua a ribadire la sua massima fiducia a mister Inzaghi sebbene dai recenti incontri svoltisi tra squadra e staff societario adesso emergono dei particolari piuttosto importanti. Sembrerebbe infatti che Marotta avesse chiesto proprio al tecnico piacentino il raggiungimento del secondo posto con la matematica qualificazione in Champions. Obiettivo questo non del tutto scontato considerando che Lazio e Roma stanno li dietro rispettivamente solo di 2 e 3 punti.

Inter, secondo posto priorità assoluta

Inzaghi pressato quindi a raggiungere il secondo posto come priorità su tutto, nonostante magari portasse a casa, a fine stagione, una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana. Ma per Marotta non basta. La replica dei trofei vinti la scorsa stagione non basterebbe a garantire la panchina al tecnico piacentino. Il tecnico ex Lazio però, non è Antonio Conte. Non è quel tipo di allenatore che chiede espressamente determinati giocatori con determinate caratteristiche idonee al raggiungimento stagionale. Conte di questa sua politica ne ha fatto una filosofia di intendere il calcio. Filosofia che lo ha portato a vincere sia in Italia sia in Inghilterra. Inzaghi no. Ma non per un motivo particolare ma semplicemente per un discorso di carisma e personalità. Il tecnico nerazzurro è senza dubbio un validissimo allenatore ma non ha quel piglio da rompitore delle regole che lo porterebbe ad avanzare le giuste pretese per raggiungere gli obiettivi. Lui si adatta con quel che ha, Conte no. Marotta forse chiede di fare il passo più lungo della gamba incurante di vedere la realtà dei fatti.