Roma Bodo, Mourinho: “Possiamo arrivare in fondo in Conference League”

Roma Bodo, Mourinho: "Non parlo di arbitri. Parlo solo della partita o della Conference League"

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Jose' Mourinho ph: Fornelli/Keypress

Roma Bodo, le parole di Jose Mourinho in vista della sfida di domani contro il Bodo Glimt allo stadio Olimpico

C’è da cancellare l’onta dell’andata, da vincere per tornare in vetta al girone e tenere alta la tensione in vista del Venezia. Come analizza la partita di domani?
“Abbiamo 6 punti, siamo in una buona situazione. È impossibile dimenticare, ma se dimentichiamo il risultato di Bodo, con 6 punti e due partite da giocare in casa la situazione è buona. Domani non è una partita decisiva. Non è neanche una situazione di pressione. Ma vogliamo finire primi, vincere la partita e non vogliamo dimenticare l’andata, perché non si dimentica mai, ma vogliamo vincere”.

Domani si dà una chance a chi ha fallito in Norvegia o si cambia cercando di mettere la squadra più forte?
“Abbiamo sbagliato tutti, non voglio dire ha sbagliato questo o l’altro. Abbiamo perso come squadra e domani vogliamo vincere come squadra. Ovviamente non giocherà la stessa squadra. Anche io dopo la partita ho detto di aver avuto troppe paure prima della gara e non ho avuto paura della partita: ho avuto paura del freddo, del campo, degli infortuni, della stanchezza, di tutto ma non della sconfitta. Ho sbagliato io, abbiamo sbagliato tutti”.

Si può fare un passo indietro o dobbiamo parlare solo della partita?
“Della partita o della Conference League”.

Abraham è il grande colpo di mercato e finora non ha reso secondo le aspettative: è un problema di squadra o di adattamento del ragazzo?
“Il problema siamo sempre noi, non è individuale. Per un giocatore che viene da una cultura calcistica, arbitrale, anche sociale diversa non è mai facile. Ha iniziato abbastanza bene, ha avuto un impatto positivo e adesso vive un momento non speciale, ma è un grande giocatore e abbiamo fiducia in lui, non c’è nessun problema. Tornerà a giocare meglio, segnerà, abbiamo fiducia totale in lui”.

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Rispetto alle altre piazze in cui ha allenato ha riscontrato differenze negli arbitraggi e anche nelle sanzioni successive?
“Non parlo né di arbitraggi né di Serie A”.

Col Cagliari e col Milan nel secondo tempo si è visto un modulo diverso, è una soluzione anche dal 1′ o nelle partite che vedremo?
“Non parlo di quello che abbiamo fatto in Serie A”.

Una valutazione sulla crescita atletica di Zaniolo? Su cosa può lavorare per migliorare?
“Dopo due anni di infortuni non è facile. Contro la si è sentita la paura di un giocatore che ha sofferto tanto. È normale avere queste paure, solo il tempo può aiutare a dimenticare. Fisicamente sta bene, è fortissimo, ma ci sono dettagli dal punto di vista tattico che deve imparare e migliorare. È normale a 23-24 anni, soprattutto quando hai ‘perso’ due anni della tua carriera ai box ci sono cose da imparare. È un bravo giocatore, è un professionista che lavora, sono soddisfatto”.

Lei ha detto che il campionato italiano è migliorato, è migliorata anche l’immagine del calcio italiano all’estero?
“È un campionato in cui si gioca bene: squadre, giocatori e allenatori hanno qualità. Gli allenatori di diverse generazioni non si preoccupano solo del risultato, ma anche di giocare con ambizione e bene. In questo senso sono veramente soddisfatto di essere qui con voi”.

Si fida ancora di Shomurodov, visto che nelle ultime due partite la prima opzione dalla panchina in attacco è stata Felix?
“Mi fido di tutti, ma ci sono dei momenti dove i giocatori non sono nel loro miglior momento soprattutto a livello di fiducia. Felix ovviamente domani non sarà in lista, ma ha qualità che noi non abbiamo. È un giocatore che cerca movimenti che noi non facciamo tanto. Siamo una squadra con giocatori che vogliono palla al piede e pochi che vogliono la palla nello spazio, che non sono anche aggressivi come lui senza palla nel modo di pressare e trascinare la squadra. È un ragazzino, lontanissimo dall’essere un prodotto finito e un giocatore fatto e perfetto già per essere un titolare nella prima squadra della Roma, ma ha un profilo che merita che si lavori su di lui. Il miglior modo è dargli opportunità di giocare in prima squadra. Allenarsi con noi è un bene, vale anche per gli altri come Missori, Volpato e i ragazzi che lavorano con noi. Una cosa è lavorare, un’altra avere la possibilità di giocare. Giocare in prima squadra è il modo di accelerare questo processo. Ho fiducia in Mayoral, in Shomurodov, questo non cambia”.

Mourinho conclude dicendo: “Complimenti al Bodø che ha vinto il campionato”.

Samuel Tafesse
Samuel Tafesse - Giornalista Sportivo | Komunicare Editore