Inter-Genoa, Inzaghi: “Ad agosto non eravamo una Red Bull. Devo ringraziare questo gruppo”

Il tecnico nerazzurro chiede calma in vista del finale di stagione

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SIMONE INZAGHI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervenuto per parlare della vittoria contro il Genoa, Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter ha analizzato la gara di San Siro, match che ha permesso ai nerazzurri di volare a +15.

Inter-Genoa, Inzaghi: “Frattesi e Calha ok col Bologna”

Queste le sue parole:

L’Inter ha il destino nelle proprie mani?
“Beh chiaramente… Abbiamo messo 15 punti fra noi e la Juventus in 33 giorni, ma dobbiamo restare concentrati. Sono tanti anni che sono nel calcio, so come funziona. Davanti ci sono ancora tante partite e ora prima della sosta avremo tre gare molto impegnative con Bologna, Atletico Madrid e Napoli. Devo ringraziare questo gruppo, hanno fatto 12 partite in 50 giorni e le hanno vinte tutte e 12. Bravi e complimenti, ma serve guardare avanti, serve guardare a sabato a Bologna”.

Frattesi si è fermato durante il riscaldamento?
“Si è scaldato con tutti gli altri, non si sentiva al massimo e ha dimostrato grandissima maturità nonostante sia giovane. Ieri aveva dato buone sensazioni, ma quando ha cominciato a scaldarsi ha preferito non scaldarsi. Mancano 4 giorni a Bologna e vedremo di portarlo con noi”.

Ci saranno dei recuperi?
“Va fatto un paluso ad Asllani, ha fatto tre partite in una settimana ed è stato bravo e disponibile. Non erano tre gare semplici, quindi gli faccio i complimenti. Molto bene tutti ma a lui devo fare un plauso pubblico perché è stato bravissimo. Frattesi e Calhanoglu spero possano recuperare per Bologna, nelle prossime tre partite avrò bisogno di tutti perché saranno molto molto impegnative”.

Una sola sconfitta, dodici vittorie consecutive, la 29esima in stagione… Inseguire i record mantiene attiva l’attenzione?
“Senz’altro… Noi dobbiamo continuare così e cercare di lavorare come stiamo facendo. I ragazzi sanno quali sono i nostri obiettivi, in campionato mancano ancora 33 punti e sappiamo che non dobbiamo mollare. Le rotazioni me le suggerisce il campo, l’allenamento. Penso ad Arnautovic e Sanchez, loro non sono una sorpresa, sono fondamentali da inizio anno pur avendo trovato davanti Thuram e Lautaro. In questo percorso se non avessi avuto loro due non saremmo qua, soprattutto nel 2024. Sento che qualcuno ci paragona alla Red Bull per la Formula 1… La Red Bull ad agosto non lo era, lo siamo diventati col tempo. E’ il lavoro che ci ha fatto diventare così”.

Si sente più come il progettista della Red Bull o più come Verstappen, ovvero colui che porta a compimento il progetto?
“Parlo di lavoro quotidiano del mio staff coi giocatori, supportati ogni giorno da una società che è al nostro fianco per ogni minima cosa. Poi ho la fortuna di avere un gruppo così e dobbiamo continuare, siamo contenti. Abbiamo vinto la Supercoppa, abbiamo raggiunto il Mondiale per Club che era fondamentale per la nostra società e ora dobbiamo continuare ad andare forte in campionato pensando poi alla Champions”.

Il rigore assegnato per il contatto Frendrup-Barella? C’è un po’ di confusione nel settore arbitrale?
“Stasera ho fatto 300 in Serie A, con le altre sono a 400… Di partite ne ho viste tante. Io dico che siamo fortunati in Italia, qualcosa si sbaglia ma tante volte bisogna cercare di crescere ed aiutare gli arbitri. Io per primo. Mi sono arrabbiato subito per un fallo non concesso ad Asllani che ha portato ad un calcio d’angolo per il Genoa. Noi tutti dobbiamo cercare di aiutare gli arbitri, vedendo all’estero non ci possiamo lamentare della nostra classe arbitrale. Sarà un grandissimo passo avanti quando noi allenatori non chiederemo più chi è l’arbitro o chi è il VAR”.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero