Lazio, Diaconale altra frecciata alla Juve: “I nostri calciatori sono rimasti in Italia”

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Il responsabile della comunicazione della Lazio Arturo Diaconale ha parlato della ripresa degli allenamenti polemizzando su alcune affermazioni di alcuni tifosi della Juventus

Tra le tematiche più piccanti di questa lunga quarantena caratterizzata dallo stop del calcio giocato, c’è senz’altro la continua polemica a distanza tra Lazio e Juventus. Agnelli da un lato e il duo Lotito-Diaconale dall’altro non se le sono mandate a dire e a più riprese si sono lanciati frecciate. Il pomo della discordia è la ripresa del campionato di Serie A e le modalità con cui questa deve avvenire.

Inizialmente il dirigente capitolino nel suo ormai noto “Taccuino biancoceleste”, aveva affermato che la Vecchia Signora propendesse per il definitivo stop del massimo torneo nazionale per potersi dedicare alla Champions League. Successivamente dopo diversi attriti, i campioni d’Italia hanno esternato il loro parere positivo a terminare la stagione. Il dibattito si è poi spostato sul taglio degli stipendi ed infine sul fronte allenamenti, con la Lazio accusata di voler riprendere il prima possibile perché mossa dai propri interessi. La società biancoceleste è stata tacciata di scarsa sensibilità rispetto alla tematica coronavirus, che seppur grave, nella regione laziale, per fortuna non ha fatto registrare numeri da bollettino di guerra.

Lazio: le parole di Arturo Diaconale

Con il suo solito stile erudito il responsabile della comunicazione biancoceleste Arturo Diaconale, parafrasando Giuseppe Gioacchino Belli e il suo rapporto conflittuale con Papa Gregorio XVI ha risposto a tono ai tifosi juventini. A parere di quest’ultimi (o comunque di una parte) tutte le squadre dovrebbero riprendere gli allenamenti nello stesso periodo in vista del ritorno in campo, “aspettando” anche chi deve scontare l’obbligatoria quarantena del rientro. Diaconale però in questa presunta eguaglianza, vede un torto nei confronti della Lazio.

Il club capitolino ha rispettato a pieno le normative e non ha permesso ai suoi giocatori stranieri di tornare a casa al contrario di quanto avvenuto in casa Juve, dove diversi interpreti hanno avuto il permesso di rientrare nel proprio paese d’origine. Dunque, l’auspicio in quel di Formello è che il Governo, che a breve dovrà dare disposizioni sulle modalità e i tempi della ripresa degli allenamenti, non si faccia influenzare “dall’eguaglianza” decantata dai tifosi della Juve e premi l’aquila che è stata ligia alle regole.