Andrea Agnelli e la ‘ndrangheta, spuntano nuove intercettazioni compromettenti

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Le ultime clamorose notizie riguardo i rapporti tra il presidente della Juventus ed esponenti della ‘ndrangheta.

Andrea Agnelli non solo ha avuto rapporti con la ‘ndrangheta, ma ne era anche pienamente consapevole e consenziente. Questa l’ultima clamorosa indiscrezione lanciata dall’Huffington Post. Secondo la testa giornalistica, riuscita ad entrare in possesso di alcuni documenti secretati, vi sarebbero due intercettazioni prodotte dall’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, attuale capo della Procura della Figc, particolarmente compromettenti nei confronti del presidente della Juventus.

La prima intercettazione: in un colloquio risalente al 4 agosto 2016, tenuto da Andrea Agnelli con il responsabile della sicurezza Alessandro D’Angelo, le parole del primo riguardo gli incontri nei quali furono presenti Dominello ed altri ultrà:

So che erano lì, io ogni volta che li vedevo, quando li vedevo a gruppi facevo scrivere sempre le cose sui fogli, perché nella mia testa era per dargli importanza che scrivevo quello che dicevano”.

Prosegue Agnelli il giorno successivo in un’altra intercettazione:

Se io gli avessi suggerito di fare gli abbonamenti ci stava, a rigor di logica, però onestamente non ricordo il contenuto, cioè non posso dirti di preciso, però nella mia riflessione generale ci sta, perché vuol dire che loro comprano quello che devon comprare, a noi ci pagan subito e poi gestiscon loro tutto! Chiunque esso sia, cioè voglio dire chiunque si fa un abbonamento, può fare questo ragionamento”.

La seconda intercettazione: questa probabilmente la più clamorosa delle rivelazioni, poiché smentirebbe completamente la tesi della difesa secondo cui Agnelli ed il club non sarebbero stati a conoscenza dell’entità criminale dei suoi interlocutori. Il presidente Agnelli, parlando di un incontro con gli ultras e riferendosi in particolare al capo del gruppo “Viking” Loris Grancini, personaggio ritenuto vicino a Cosa Nostra e ‘ndrangheta, avrebbe affermato:

Il problema è che questo ha ucciso gente”. Con D’Angelo che lo corregge: “Ha mandato a uccidere”.

Il capo della Procura della Figc avrebbe inoltre aggiunto riguardo a queste telefonate: “Si evince la buona conoscenza del presidente con Dominello, tale da non avere la necessità di chiedere spiegazioni a D’Angelo quando costui nomina Rocco, all’esito della richiesta di Agnelli di notizie sulle reazioni dei gruppi ultras appena incontrati”.

Le incongruenze tra Chiappero e Dominello: il legale della Juventus ha quindi dichiarato:

“Escludo nella maniera più assoluta rapporti amicali tra Dominello e il presidente. Il presidente lo ha escluso, c’è un’unica dichiarazione di Dominello che parla di un incontro per fattori legati alla curva che sarebbe avvenuto con il presidente presente

Il problema peró sta nella dichiarazione dello stesso Dominello rilasciata nell’interrogatorio del 3 agosto, dove affermerebbe di aver partecipato ad una cena ad Asti prima del 2012 con presente anche Agnelli, oltre ad averlo incontrato in almeno altre due occasioni.

“Ricordo portai con Fabio Germani e DAngelo un cesto di Natale ad Andrea Agnelli, unaltra volta DAngelo mi portò da Agnelli in piazza Cnl, forse anzi era la prima volta che lo vedevo”.