E Higuain si “mangia” le critiche

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Qual è la cosa migliore da fare per smentire le critiche? Semplice: rimandare al mittente le stesse. E Gonzalo Higuain, in questo avvio di campionato. sta facendo proprio questo: pensate che io sia fuori forma? Eccovi tre reti in tre partite.

Nel segno di Gonzalo Higuain

La storia è nota e sul web, lo scorso agosto, sono apparsi molti meme raffiguranti un “pipita” dove si prendeva in giro la sua precaria forma fisica. E tutti a dire che non avrebbe ripetuto i gol della scorsa stagione. Ovviamente la maggior parte degli sfottò provenivano da parte dei tifosi del Napoli che non hanno superato (e che non supereranno mai) il distacco dell’attaccante argentino dalla loro squadra.

E PENSARE CHE ERA INDIETRO CON LA PREPARAZIONE ATLETICA…

Il clou lo si toccò durante l’amichevole con il West Ham United, dove Higuain si presentò in campo con un “accenno” di pancia, toccando pochi palloni e giocando anche sotto le proprie aspettative.

Apriti cielo: 90 milioni per un giocatore così, 90 milioni sprecati, con questi soldi si doveva comprare un giocatore più giovane e soprattutto italiano. Tutti commenti provenienti dai tifosi delle altre squadre, ma che sicuramente anche qualche supporter della Vecchia signora avrà pensato di sicuro. Ma quello era calcio d’agosto, calcio che non conta.

E infatti non appena il gioco è diventato serio, il “pipita” è diventato altrettanto serio: gol decisivo contro la Fiorentina a nove minuti dal suo ingresso in campo con un gol incredibile, doppietta nei primi dieci minuti di gioco contro il Sassuolo sabato scorso con un destro secco ed una mezza sforbiciata. Contro la Lazio, all'”Olimpico”, alla seconda giornata, zero gol giocando solo poco più di venti minuti. Riepilogando: tre partite, 117 minuti giocati, tre reti di cui due (ai fini del fantacalcio) decisive.

E ora tutti impazziti per un Higuain che sta tenendo (anche se il campionato è solo alla terza giornata), la media di un gol a partita. A dire il vero a guidare la classifica marcatori ci sono tre giocatori che hanno una media leggermente più alta dell’argentino: Belotti, Callejon e Kessié con quattro reti in tre match. C’è da dire una cosa: l’argentino ha segnato le tre reti partendo una sola volta dal primo minuto, mentre gli altri tre giocatori sono titolari inamovibili delle loro squadre. Ed il giovane attaccante ivoriano (classe 1996) dell’Atalanta è la vera sorpresa di questo avvio di torneo.

Il “PIPITA” NON PERDE IL VIZIO DEL GOL. ANCHE SE DIFFICILE

Grazie anche ad Higuain, la Juventus sta iniziando ad avere un leggero vantaggio sulle inseguitrici: tre partite, nove punti realizzati, +2 su Napoli e Roma, +5 e + 6 su Inter e Milan. Lo scorso anno, proprio di questi questi tempi, in casa Juventus si respirava un’altra aria: tre partite, un punto solo in classifica. Per di più raccolto solo su rigore quasi a partita finita contro il Chievo. Allora la Juve era a -8 dalla capolista Inter a punteggio pieno.

Se Gonzalo Higuain ha iniziato a fare sul serio, ora dovrà esserlo ancora di più perché domani sera inizierà l’avventura in Champions League della Juventus. E dopo il calciomercato milionario effettuato dalla squadra bianconera, l’imperativo categorico è arrivare almeno in finale, se non vincere il trofeo.

La strada che porterà alla finale del 3 giugno al “Millennium Stadium” di Cardiff partirà dallo “Stadium” contro il Siviglia, già affrontato nella fase a gironi della scorsa stagione e la cui partita di ritorno costò il primato del girone alla Juventus in favore del Manchester City con il successivo sorteggio da seconda classificata negli ottavi di finale contro il Bayern Monaco.

Il girone bianconero non è impossibile (oltre ai biancorossi spagnoli, ci sono anche Olympique Lyonnais e Dinamo Zagabria) e sarà doveroso vincerlo, per far capire a tutte le avversarie che questa stagione (più delle altre stagioni) si dovrà fare i conti anche con la squadra di Max Allegri per la vittoria finale.

Ai tifosi juventini il campionato inizia a stare stretto e ora vogliono che la loro squadra faccia il vero salto di qualità nella coppa più importante di tutte, portando sotto la Mole quella “coppa dalle grandi orecchie” che manca dal 22 maggio 1996 e che nella loro storia per ben sei volte (record europeo) è volata via all’ultimo atto.

Quest’anno però la squadra bianconera ha le carte in regola per andare molto avanti in Europa, per vincere il sesto titolo consecutivo e fare il tris in Coppa Italia.

E con un “pipita” in questa condizione, sognare diventa più che lecito. Alla faccia di tutte le critiche e di tutte le invidie.