Mourinho: “Non sono nessuno per parlare con Totti. Smalling forse non ci sarà, su Lukaku..”

Il tecnico portoghese vuole cominciare a vincere, e su Totti ha risposto così..

48
JOSE’ MOURINHO PREOCCUPATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervenuto nella consueta conferenza stampa pre gara, Josè Mourinho, tecnico della Roma, ha presentato la sfida con l’Empoli, visto che i giallorossi devono ancora vincere la prima gara in campionato.

Mourinho: “L’Empoli è una squadra organizzata. Su Lukaku e Dybala..”

Che squadra si aspetta di fronte? “L’importante non è la partenza ma la fine, sono sicuro che l’Empoli non è in crisi perché è ultimo, non è quello il loro potenziale e non finiranno così la stagione. Mi aspetto una squadra tranquilla e con ambizione. Abbiamo vinto quattro partite su quattro con loro, ma sono state tutte difficili. Sono una squadra organizzata, che sta giocando in modo diverso, ma può tornare alla base dell’anno scorso. Abbiamo lavorato con rispetto verso loro e con l’ambizione di vincere la prima partita”.

Con questi innesti la Roma può arrivare più avanti? Come sta Smalling? “Siete sempre negativi. Fortunatamente noi siamo più ottimisti. Smalling è un giocatore fondamentale per noi, lui sa analizzare se stesso ed è facile comunicare con noi. Domani non penso che sarà a disposizione. Magari mi arriva in extremis in panchina e eventualmente aiutare in caso di necessità ma c’è probabilità che non vada nemmeno in panchina. Una cosa è parlare con voi prima e dopo il mercato. La Roma ha preso due attaccanti dove è molto difficile avere due giocatori come Romelu e Azmoun. Se siamo tutti disponibili e in forma cambia il nostro profilo di squadra. Le prime partite le abbiamo fatte con Belotti ed El Shaarawy con nessuna soluzione in panchina, contro il Milan pochi minuti con Lukaku. Abbiamo bravi giocatori in attacco. Azmoun è arrivato in una situazione difficile dopo un infortunio e senza allenamenti. In queste settimane ha lavorato bene per avvicinarsi a una situazione positiva. Quando Paulo c’è abbiamo sempre un po’ di paura, ma abbiamo sempre speranza che questo fantastico giocatore ci possa aiutare. Anche Belotti ed El Sha hanno fatto tanto per noi, giocando con sacrificio. Ora siamo positivi, abbiamo bisogno di tempo, di allenamenti per migliorare come squadra. Sono molto contento con i giocatori che sono a disposizione. Il mio obiettivo è vincere domani, voglio vincere sempre”.

C’è la possibilità che qualche giocatore del gruppo storico accusi un po’ di fatica dal punto di vista mentale dopo tutte queste partite? “Non penso sia un crimine, ma è stato importante per la gioia di una città, per l’autostima del gruppo. Lo abbiamo fatto bene. Se siamo arrivati alle 30esima gara del campionato scorso eravamo terzi. Abbiamo giocato due partite con Feyenoord e Leverkusen e poi abbiamo giocato la finale. Abbiamo avuto diversi infortuni come quelli di Smalling e Dybala, con Matic che non poteva giocare ogni partita per l’età. Poi siamo arrivati alla fine con queste difficoltà. Dal punto di vista della quantità siamo di meno, siamo 2 giocatori di campo più i ragazzi della Primavera e per me loro saranno sempre un’opportunità. Se la quantità non è altissima la qualità è alta: abbiamo giocatori di grande potenziale. Quando saremo tutti disponibili e in forma, e sono sicuro che ci arriveremo, saremo una squadra davvero forte. Quando ci saranno problemi dovremmo rimanere tranquilli e avere pazienza. Lavoriamo con tranquillità”.

Come stanno gli altri? “Pellegrini è out, Smalling per me è fuori ma delle volte può succedere che possa recuperare all’ultimo almeno per la panchina. Mancini? Lasciami ringraziare Spalletti, ha fatto tanti anni l’allenatore e ha sicuramente la percezione di quando un giocatore non ce la fa per giocare con la Nazionale farlo andare a casa. L’ha fatto con Mancini, Pellegrini e penso con giocatori di altri club. Siamo rimasti qui con un gruppo di 9 giocatori e 7 erano infortunati. Sono stati qui con il mio staff e siamo un po’ scemi, non abbiamo fatto come fanno alcuni che vanno in vacanza 10 giorni. Siamo rimasti qui, noi siamo così e moriremo con questa professionalità. Eravamo io , Belotti, Azmoun, i due portieri e i bambini di Primavera. Gli altri 7 solo ieri hanno lavorato ieri con la squadra. Sono disponibili per giocare, abbiamo bisogno di loro. Dobbiamo gestire bene la gara, prendere qualche rischio. Saranno tutti convocati. Romelu quando è arrivato qui prima del Milan non era in una condizione drammatica, ha avuto molta attenzione con il suo corpo. Renato, Paredes sono arrivati in una condizione peggiore di Lukaku, Azmoun ancora peggio. Romelu con queste due partite in Nazionale è arrivato molto bene, giocherà domani da titolare. Non sarebbe una sorpresa se giocasse 90 minuti. Dybala giocherà. Non sarà facile per lui giocare 90 minuti, lui si sente bene dal punto di vista fisico e vuole giocare. Giocheranno Dybala e Lukaku dall’inizio”.

Totti lo vorrebbe come dirigente? “Io sono l’allenatore. Non sono nessuno per parlare con un mito del romanismo e dirgli di venire. Parlo con lui di banalità. Questo è il mio rapporto con Francesco nel rispetto della società. La mia vita sociale a Roma è così, non ce l’ho. Totti è nella Roma, non è mai uscito di qua e mai uscirà. Per me lui è sempre qui. Mourinho non ha fatto nulla”.

Spinazzola come sta? Gli esterni non hanno dato molto, state facendo un lavoro specifico o sono le caratteristiche dei calciatori che non permettono di avere tanti bonus? “Quando un giocatore va in nazionale è sempre preso in considerazione. E’ il sogno di tutti i giocatori, se ti chiedono di fare il magazziniere devi farlo. Spalletti ha preferito Dimarco e Biraghi, Leo deve lavorare di più con noi e fare meglio. Se fa bene con noi tornerà a giocare con la Nazionale. Abbiamo delle opzioni sulle fasce, sono giocatori diversi e hanno bisogno di cose diverse. Dal punto di vista fisico chi sta meglio è Kristensen, ma dal punto di vista tecnico e della fiducia non è al massimo. Karsdorp ha avuto un ritiro difficile con infortuni e con il dubbio della cessione fino all’ultimo giorno, finalmente ora ha trovato l’equilibrio. Zalewski era infortunato, si è allenato per la prima volta ieri. Spinazzola è arrivato molto bene dalla Nazionale. El Shaarawy ha fatto tutti i ruoli. Faranno sicuramente meglio e la crescita della squadra avverrà anche qui. In Europa non avremo Kristensen, ma non sarà un dramma perché abbiamo tanti esterni”.

Dopo la finale contro il Siviglia ha detto che era stanco di fare l’uomo di comunicazione. Questa situazione è un po’ sanata o sente la necessità di essere affiancato da qualcuno? “Non sono in controllo totale della situazione. La mia intenzione per questa stagione è zero giornate di squalifica sia per il campo sia per le conferenze stampa. Se non parlo non sarà mai per essere nervoso perché per uno che ha 1100 partite essere nervoso è una parola troppo grande. Non posso cambiare il mio DNA, la mia onestà di non dire la mia verità. Ecco perché non sono andato in conferenza stampa dopo il Milan. Questa è una sfida per me stesso, cercherò di non aver nessun tipo di problema”.

Pensavo che la Roma affrontasse il Milan in un’altra maniera. Quale è stato il momento della preparazione della partita in cui Mourinho ha deciso di affrontarlo così. C’è stato qualche rimpianto? “La formula del successo è di non sentire le persone che hanno meno capacità di te stesso, questo è importante. Sentire chi sa più di te o lo staff va bene, ma chi non è mai stato seduto su una panchina vera o chi non ha mai preparato gare di questo livello…”.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero