Lazio-Roma, il duello infinito: tutte le variabili del testa a testa Champions

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Parità assoluta in classifica e nello scontro diretto, frutto del 2-2 nel derby di andata. In palio il primato cittadino, la piazza d’onore dietro ai campioni d’Italia ma soprattutto l’accesso alla fase a gironi – senza passare dall’insidia playoff – della prossima edizione della Champions League, con l’annessa garanzia di introiti ultramilionari (che dalla prossima stagione, peraltro, la Uefa aumenterà sensibilmente per tutte le partecipanti) e la possibilità di sognare una squadra sempre più forte. Con la prossima stracittadina a decidere tutto (o quasi) alla penultima giornata. Se un navigato sceneggiatore di film gialli avesse ricevuto il mandato, non avrebbe saputo scrivere di meglio sul finale di campionato di Lazio e Roma. La corsa Champions, peraltro, è l’unica a tener viva l’attenzione dei calciofili in quest’ultimo scorcio di torneo, visto che alla Juventus manca solo l’aritmetica per vincere il quarto scudetto consecutivo e – salvo miracoli – la retrocessione appare già una condanna lenta e inesorabile per Cesena, Cagliari e Parma. Ventun punti ancora a disposizione delle romane per sognare la “musichetta” della Coppa dalle grandi orecchie, senza trascurare l’insidia Napoli che è tornata a minacciare le due sponde del Tevere con la vittoria di Cagliari e i contemporanei passi falsi delle rivali, riducendo il gap a 5 lunghezze. Ancora un buon margine, a 7 giornate dal termine, se non fosse che i partenopei non solo possono permettersi il lusso di arrivare appaiati per avere la meglio sui giallorossi (2-0 e 0-1 negli scontri diretti), ma assisteranno da spettatori al citato derby di fine maggio, prima di ricevere al San Paolo la Lazio per un’ultima giornata che si preannuncia già da ora bollente. E non di certo per le temperature che il prossimo 31 maggio ricorderanno l’estate alle porte. Ma se gli uomini di Benitez possono anche puntare alla “scorciatoia” dell’Europa League, con più di un piede in mezzo in semifinale dopo la goleada di Wolfsburg, è inevitabile che a catalizzare l’attenzione sia il testa a testa all’ombra del Cupolone. La parità assoluta dei numeri camuffa una condizione psico-fisica diametralmente opposta per le due contendenti.

Da una parte gli uomini di Pioli, sulle ali dell’entusiasmo dopo aver recuperato 13 punti in 9 giornate (con in mezzo la conquista della finale di Coppa Italia che, con tutta probabilità, garantirà anche quella di Supercoppa in Cina sempre contro la Juve) e, caduta di Torino a parte, atleticamente al top dopo una stagione senza Coppe europee. Dall’altra la formazione stanca e logora di Garcia, affetta da incurabile pareggite e dilaniata da tensioni d’ogni tipo tra spogliatoio e staff tecnico ma soprattutto tra società e ultras. Un’altra variabile sarà il recupero degli assenti in questo finale di stagione. Al netto delle squalifiche di entrambe (Cataldi da una parte e Astori dall’altra nel prossimo turno), la Lazio si appresta a riabbracciare i lungodegenti Gentiletti e Djordjevic, contando di fare lo stesso quanto prima con De Vrij e Parolo; la Roma ha appena recuperato Totti e Keita, attende con ansia il rientro dall’infortunio con la Nazionale di Gervinho e, se ancora possibile, il Maicon dei tempi migliori. Decisiva sarà ovviamente la resa dei conti del 24 maggio, ma anche le restanti 6 giornate. Il calendario per ora sorride alla Lazio, che nelle prossime due riceverà Chievo e Parma all’Olimpico, mentre la Roma se la vedrà a San Siro contro l’Inter e a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Ma il finale di Felipe Anderson e compagni sarà da brividi (Inter, Samp a Marassi, derby e Napoli al San Paolo le ultime quattro avversarie), mentre la Roma, prima e dopo la stracittadina, ospiterà Udinese e Palermo, impegni abbordabili considerando che friulani e siculi avranno presumibilmente pochissimo da chiedere da qui a fine stagione. Se l’equilibrio odierno – parità di punti e scontri diretti – dovesse persistere anche la sera del 31 maggio, ipotesi tutt’altro che utopistica, un ulteriore fattore sarebbe rappresentato dalla differenza reti, discriminante immediatamente successiva: oggi premierebbe il +28 dei biancocelesti contro il +19 giallorosso. Prospettiva di uno scenario, quest’ultima, che andrebbe ben oltre il più degno finale della miglior sceneggiatura thriller.